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lunedì, Settembre 22, 2025

Biblioteca Albino affonda, a chi giova il silenzio di tutti

AperturaBiblioteca Albino affonda, a chi giova il silenzio di tutti

BiblioCampobasso-400x300di GIOVANNI DI TOTA

Che fine farà il patrimonio della biblioteca Albino di Campobasso. Tutti gli appelli per salvare le migliaia di volumi e le competenze acquisite dal personale che ci lavora sono caduti nel vuoto. Anche quello del direttore della struttura di via Garibaldi, di proprietà della Provincia. Il grido d’allarme di Vincenzo Lombardi non ha sortito alcun effetto.

Il direttore ha fatto partire il conto alla rovescia della sopravvivenza stessa della biblioteca, anche a causa del licenziamento ormai imminente del personale. E nessun effetto hanno avuto negli ultimi mesi i richiami di chi nei locali dell’Albino ha lavorato e costruito un patrimonio che non ha eguali nella regione.

Il balletto e lo scaricabarile delle competenze, messo in scena da Regione, Provincia e Comune di Campobasso su chi come e dove deve condurre la battaglia per salvare la biblioteca è arrivato all’ultimo atto. Una scenetta comica di chi non ha nessuna intenzione di metterci la faccia e si nasconde dietro la solita ammuffita normativa vigente. Una dicitura che protegge gli ignavi della politica e della pubblica amministrazione.

I vari assessori, delegati, incaricati, sottosegretari e affini, alla cultura, sono rimasti inesorabilmente con le braccia conserte.

A margine di questa dolorosa vicenda, fa sorridere la home page della Fondazione Molise cultura che tra gli obiettivi, indicati in maniera un po’ pomposa e anglofona nella dicitura ‘mission’ dichiara di voler promuovere la diffusione e l’interesse per la cultura, l’arte e lo spettacolo. Il silenzio della Fondazione sulla vicenda della Biblioteca Albino, fa il paio con l’atteggiamento poco decoroso di coloro che di cultura dovrebbero occuparsi a vario livello e invece si sono affrettati a lavarsene le mani.

Mission quasi impossibile dunque, quella di salvare la biblioteca Albino. A tal punto che il generale immobilismo lascia aperta la porta a un sospetto e intravedere un disegno preciso: la volontà di impadronirsi di quel patrimonio a costo zero e metterlo sotto un unico tetto.

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