Cinque telefonate. Venerdì mattina la trattativa per portare Luca dall’appartamento in cui viveva, nel quartiere La Storta, alla casa dell’orrore al Collatino non è stata immediata. È in venti minuti, dalle 7 e 12 del mattino di venerdì 4 marzo, che si è spalancato l’abisso per Luca Varani. I carabinieri, oltre alla confessione di Manuel Foffo e alla deposizione di Marco Prato, non hanno elementi certi per definire cosa si siano detti i tre al telefono. Il giallo non è stato risolto neanche dalla venticinquenne bionda che i militari hanno ascoltato venerdì nella caserma di Piazza Dante: “L’ho solo salutato quando l’ho visto sul treno diretto verso Roma, non so cosa abbia detto al cellulare”. A questo punto le ipotesi sono due: o la ragazza è troppo spaventata per raccontare i dettagli di quei minuti o i carabinieri dovranno dare la caccia a un’altra ragazza. L’autore della soffiata agli investigatori, infatti, avrebbe assicurato che i due si sarebbero parlati a lungo.