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martedì, Settembre 23, 2025

Sanità, l’allarme dei 5Stelle: dopo l’integrazione Cardarelli-Cattolica, sarà la volta del Veneziale con il Neuromed

AperturaSanità, l'allarme dei 5Stelle: dopo l'integrazione Cardarelli-Cattolica, sarà la volta del Veneziale con il Neuromed

IMG-20160307-WA0011-300x168di ANNA MARIA DI MATTEO
La sanità secondo Frattura? Quasi totalmente privata. L’allarme è del Movimento 5Stelle che ha organizzato una conferenza stampa per denunciare uno scenario che va proprio in quella direzione. Il primo passo è rappresentato dall’integrazione tra il Cardarelli e la Fondazione Giovanni Paolo II. Integrazione sostenuta anche dal Consiglio comunale di Campobasso, che ha respinto un ordine del giorno in favore della sanità pubblica, tra le critiche dei 5Stelle. Il secondo passo verso una sanità sempre più privata, a giudizio dei 5Stelle è rappresentato dalla possibile integrazione tra il Veneziale di Isernia e il Neuromed di Pozzilli.
Intanto, sul tema è intervenuta anche Cittadinanzattiva-Tribunale dei diritti del Malato, che ha posto l’accento sui pesanti rilievi mossi dall’Agenas, l’agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali, al Programma operativo straordinario 2015-2018 stilato dalla struttura commissariale. In sostanza l’Agenas rileva le stesse criticità sollevate da Cittadinanzattiva.
Attenzione puntata sullo sbilanciamento nella rimodulazione dei posti letto tra quelli pubblici e le strutture private, mancanza di trasparenza nel processo di integrazione tra il Cardarelli e la Fondazione Giovanni Paolo II. La disattivazione dal Cardarelli di Oncologia e Cardiologia, a giudizio dell’agenzia, potrebbe compromettere l’erogazione dei Lea e l’autonomia del servizio sanitario regionale. Dubbi anche sulle funzioni del Neuromed all’interno della rete dell’emergenza-urgenza, mancanza di indicazioni sul rafforzamento dell’assistenza territoriale, a fronte del taglio dei servizi ospedalieri. «Di fronte a tutto questo – ha dichiarato Tonino Aceti, coordinatore nazionale di Cittadinanzattiva – tribunale per i diritti del malato – è necessaria la mobilitazione».

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