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sabato, Aprile 20, 2024

Cardarelli – ex Cattolica: al Consiglio comunale di Campobasso volano gli stracci

AperturaCardarelli - ex Cattolica: al Consiglio comunale di Campobasso volano gli stracci

di ANNA MARIA DI MATTEO

Il Consiglio comunale di Campobasso non ha assunto le difese della sanità pubblica, in particolare, dell’ospedale Cardarelli. Al di là della lettura politica che in molti, il giorno dopo il voto espresso dall’aula di palazzo San Giorgio, vogliono dare alla vicenda, ciò che emerge, con chiarezza, è la posizione, assunta da 11 consiglieri, di cui buona parte della maggioranza, in favore della sanità privata. Una posizione di totale appiattimento alla linea dettata dal commissario ad acta Frattura, che nei suoi piani operativi ha deciso di sacrificare, sull’altare dei numeri e dei costi, proprio il Cardarelli, a tutto vantaggio della Fondazione Giovanni Paolo II.
E a nulla è servito ricordare in aula, dai promotori dell’ordine del giorno, che l’ospedale regionale perderà, tra le altre cose, il reparto di Oncologia e Cardiologia, due unità operative che, nonostante la carenza di personale e di mezzi, rappresentano il fiore all’occhiello della sanità molisana.
Una decisione che ha creato malumori e imbarazzo nella maggioranza che governa la città, soprattutto se si pensa che solo lo scorso 8 aprile lo stesso Consiglio comunale si era espresso in maniera diametralmente opposta, rilanciando con forza il ruolo della sanità pubblica e con esso quello del Cardarelli. Una delibera consiliare votata all’unanimità e che diceva a chiare lettere: l’ospedale regionale non si tocca. A distanza di pochi mesi la situazione è stata totalmente ribaltata, con il Comune di Campobasso che, in sostanza dice al commissario Frattura: ecco, fai del Cardarelli ciò che vuoi.
Una posizione che gli inquilini di palazzo San Giorgio dovranno spiegare ai cittadini che, recandosi in ospedale, non troveranno assistenza.
Il sindaco Battista ha tentato la mediazione, ha cercato di far ragionare i più riottosi. Ma alla fine ha potuto contare su uno sparuto gruppo di fedelissimi della sua coalizione e sul Movimento 5 stelle che non ci ha pensato un attimo a difendere la sanità pubblica. Voti che non sono bastati ad evitare la disfatta di Battista ma soprattutto, cosa ancora più grave, di quanti in questi mesi si stanno battendo in difesa degli ospedali molisani.

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