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sabato, Aprile 27, 2024

Isernia, fronte comune per dire no all’estensione dei benefici dell’area di crisi

AttualitàIsernia, fronte comune per dire no all'estensione dei benefici dell'area di crisi

image1di LUCIA LOZZI
Fare fronte comune, questa l’opinione di tanti espressa durante l’incontro-dibattito organizzato dal movimento ” Persone e Idee per Isernia” nei locali dello spazio culturale “cent8anta” del capoluogo. Il tema caldo del momento: area di crisi, estensione e il ruolo di Isernia, cosa significherebbe, come gestirla, come intervenire per non polverizzare le risorse a disposizione. Tanti gli interventi, Stefano Testa promotore del movimento, Antonio Carlone, sindaco di Campochiaro, Daniel Colaianni, sindaco di Pettoranello, Lucio Di Gaetano, noto economista, Pasqualino Piersimone, Macroazienda, Massimo Romano, avvocato, Romolo D’Orazio, ModaImpresa, e la presenza e il contributo di Massimiliano Scarabeo, consigliere della Regione Molise. Tutti d’accordo sulle opportunità derivanti dal riconoscimento da parte del Governo dell’aria di crisi ma, e davvero tutti, d’accordo sul creare un fronte unico, compatto, deciso nel dire un no secco all’estensione dell’area ai tanti comuni. L’area di crisi, l’esigenza di definire i confini di perimetrazione, nasce dalla consapevolezza di dover rilanciare il tessuto produttivo messo in ginocchio non solo da una crisi senza precedenti ma anche da una gestione non proprio attenta della nostra zona che tanto ne aveva bisogno. Il distretto industriale di Bojano, Isernia, Venafro necessita, e mai come ora, di un programma di rilancio per le nostre aziende in crisi e per tante famiglie che attendono il lavoro. Per tante persone che niente chiedono se non un riscatto, una responsabilità delle istituzioni regionali e locali per promuovere, nell’immediato, le iniziative a sostegno del distretto inizialmente indicato, che preveda facilitazioni per gli investimenti e i nuovi imprenditori, agevolazioni per nuove occupazioni, sostegno per il riassorbimento dei lavoratori in cassa e mobilità, aiuto per le aziende in crisi nel distretto, e si sottolinea, indicato inizialmente, nonché incentivi per la reindustrializzazione del territorio. Ipotesi di rilancio, progetti, aspettative e attese. Si è cercato di capire e darsi delle risposte laddove la logica della politica non le ha ancora date, le ha dimenticate e non comprende. Allora basta con i “colori politici”, con le perdite in inutili discussioni e teorie propagandistiche ma un programma, un fronte comune, un azione forte, chiara, decisa, unanime per, e si ribadisce, rilanciare la nostra filiera avicola, tessile, metalmeccanica e dell’automotive. Dire no all’estensione dell’aria di crisi e si al rilancio del distretto produttivo di Bojano, Isernia, Venafro. Invertire il trend e contrastare, una volta per tutte e in maniera determinata, il declino del nostro territorio. Gli incontri proseguiranno e così le iniziative a sostegno.

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