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martedì, Maggio 7, 2024

Sanità, fallisce il blitz di Frattura. Dalla maggioranza torte in faccia al governatore

AperturaSanità, fallisce il blitz di Frattura. Dalla maggioranza torte in faccia al governatore

tortedi PASQUALE DI BELLO

Con una squinternata proposta di legge Frattura tenta il blitz per abrogare il vecchio Piano sanitario e spianare la strada a quello nuovo. Davanti ad un fuoco di sbarramento di maggioranza e opposizione è costretto a fare macchina indietro, rimediando così l’ennesima figuraccia.  

Facendo un balzo all’indietro di quarant’anni, il nostro personale ricordo affonda nella notte dei tempi. San Martino in Pensilis, anni ’70, Festa dell’Unità. Immancabilmente, la festa organizzata dai compagni del nostro paese prevedeva alcuni standard, numeri da circo che si ripetevano ad ogni edizione. Memorabili erano tre cose: il Palo della Cuccagna, la Gara degli Spaghetti e la Corsa con i Sacchi. Oggi, concionando di Sanità in Consiglio regionale, Paolo di Laura Frattura è riuscito nell’impresa di partecipare contemporaneamente a tutt’e tre le cose. Prima ha cercato di arrampicarsi sul palo imburrato di grasso ed acciuffare ogni ben di Dio messo alla sua sommità; scivolando poi inesorabilmente a terra ha cercato di spalancare le fauci su un cupolone di pasta al sugo; infine, avendo fallito le due imprese, ha messo le due lunghe leve di cui dispone in un sacco e, convinto di battere tutti, è partito come un razzo. Uno, due, tre zompi a mozzafiato in avanti e poi, d’un colpo, un ruzzolone che ha sbarrato la strada a tutti gli altri corridori di sacchi. Il risultato è stato quello di una ziggurat umana col presidente – commissario sepolto sotto i corpi della maggioranza e dell’opposizione.

Cos’è accaduto, in realtà? Frattura da mesi persegue un suo personalissimo e segreto disegno, un palo della cuccagna alla cui sommità si trova un sistema sanitario che favorisce il privato e penalizza il pubblico. Nel corso del tempo, tuttavia, questo disegno si è indebolito per l’opposizione di comitati e movimenti e l’appetito del presidente – commissario ha mutato direzione indirizzandosi verso un obiettivo minore: un piatto chiamato integrazione dove tra gli spaghetti si nasconde lo scioglimento dell’ospedale pubblico Cardarelli all’interno della ex Cattolica, ora Fondazione Giovanni Paolo II. Il primo passo concreto verso questa direzione, Frattura ha cercato di farlo oggi proponendo in tandem col presidente del Consiglio regionale, Vincenzo Cotugno, una legge regionale per l’abrogazione parziale dell’attuale Piano Sanitario. Proprio la vigenza di quello attuale, ha sinora impedito a molti decreti del commissario ad acta di conseguire l’obiettivo che si prefiggevano. Impugnati in sede di giustizia amministrativa, sono tutti miseramente naufragati. Semplice la soluzione scelta da Frattura: abrogare il Piano vigente e spianare la strada a quello concertato col Tavolo tecnico romano. Sostanzialmente una calata di pantaloni.

Da qui, da questa idea strampalata, è cominciata la corsa dei sacchi alla quale abbiamo assistito. Partito come punto da una tarantola, Frattura si è appallottato dopo pochi metri. A tirargli un filo del sacco e a farlo ruzzolare è stato quel demoniaccio di Vincenzo Niro, un democristiano anomalo che dice sempre quello che pensa e, soprattutto, fa sempre quello che dice. Niro si è alzato in piedi e ha pronunciato una requisitoria durissima all’indirizzo del suo successore sullo scranno più alto di palazzo Moffa, Vincenzo Cotugno. In buona sotanza, Niro ha accusato il presidente del Consiglio regionale di aver adottato una procedura irrituale per l’iscrizione all’ordine del giorno della legge abrogativa di parte del Piano Sanitario. La stessa non è transitata, come d’obbligo, dalla Conferenza dei capigruppo. In pratica, i consiglieri regionali se la sono trovata scodellata e pronta in aula senza alcuna concertazione. E’ stato a questo punto che dalla corsa con i sacchi si è passati direttamente alle torte in faccia. Frattura, rimediando una figura al cioccolato, è stato costretto a fare macchina indietro e a rimandare la sua proposta di legge al prossimo Consiglio regionale. Se ne riparla allora tra una settimana, di martedì, il giorno delle comiche in Molise.

 

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