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domenica, Maggio 19, 2024

Disoccupazione, una piaga sociale. Lo sfogo di un molisano: “La nostra regione sta morendo”

EvidenzaDisoccupazione, una piaga sociale. Lo sfogo di un molisano: "La nostra regione sta morendo"

disoccupazioneRiceviamo e pubblichiamo lo sfogo di un molisano che, a 47 anni, si ritrova disoccupato nonostante le sue tre lauree. Una triste riflessione su un tema che rappresenta oggi una vera e propria piaga sociale.

«La nostra amata regione Molise è arrivata al capolinea. Purtroppo è bruttissimo iniziare così il mio intervento, ma ahimè, la nostra e la mia regione è paragonabile ad un malato terminale che pian piano sta morendo, se non è del tutto già morta.
Le istituzioni, come l’Amministrazione e tutto il Consiglio regionale, compreso il Presidente, in questo ultimo periodo la stanno aiutando ad una lenta e progressiva agonia.
Aumentano in maniera vertiginosa piaghe come: scandali politici, viabilità da rifare, trasporti da valorizzare, sanità smantellata, servizi sociali inesistenti, occupazione assente, imprenditoria e sviluppo del territorio manco a parlarne, turismo del tutto ignorato, ambiente violentato, ecc. Questo è solo un brevissimo elenco di quello che in realtà stiamo osservando quotidianamente, ma ci sono altre piaghe nascoste e sommerse.
Non ho paura di dirlo o scriverlo, ma è uno sfogo e un grido di allarme fatto da un semplice cittadino molisano amante della propria terra, che crede nella vera rinascita. Grazie ai ‘signori politicanti’, di qualsiasi schieramento e amministrazione, non mi è stato possibile realizzare o creare un futuro, e non solo a me. Ho 47 anni e mi sto accingendo al conseguimento della mia ennesima laurea (le terza per onore di cronaca), ogni volta che ho cercato lavoro mi sono sentito dire ‘perché non vai fuori’, come a dire che nel Molise non c’è futuro e/o speranza.
Voglio essere testimone e portavoce di tutti quei giovani e meno giovani che sono costretti a lasciare famiglie e case per avere fortuna fuori regione o all’estero. Noi rivendichiamo il diritto di restare e vivere dignitosamente nella nostra regione.
Se per un periodo credevo e gridavo ad un miracolo, adesso spero e prego una rapida morte. Mi auguro, che come le ceneri di una fenice, la nostra regione, pur essendo prima amata adesso odiata, possa risorgere e diventare più forte che mai».

Giuseppe Di Niro

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