E’ ancora polemica sul cosiddetto «piano di efficientamento energetico» applicato a molti comuni del Molise. Sono circa una settantina, infatti, i paesi che avrebbero dovuto beneficiare di questa iniziativa che prevede, appunto, degli interventi sull’illuminazione pubblica allo scopo di consumare di meno e rispettare l’ambiente. Il tutto con una semplice operazione: sostituire le vecchie lampadine tradizionali con le più moderne e convenienti lampade al led. Ma sono molti i punti oscuri in questa vicenda e tante associazioni chiedono chiarezza a riguardo perché, ad oggi, le ditte incaricate di effettuare gli interventi sono state pagate ma nella maggior parte dei casi i lavori non sono ancora collaudati o, peggio, neanche avviati.
I soldi necessari per questo ammodernamento sono arrivati dall’Europa – precisamente dai fondi POR FESR 2007-2013 – per un totale di oltre 20 milioni di euro; ad ogni comune sono stati corrisposti circa 300.000 euro con l’obbligo di spenderli entro il 31 dicembre 2015, termine entro il quale anche le ditte incaricate dei lavori dovevano essere pagate. In pratica questo significa che, entro la stessa data, anche i lavori dovevano essere conclusi. Allo stato attuale dei fatti sono due gli aspetti che destano i maggiori dubbi fra i cittadini: con quale criterio sono state scelte le ditte e com’è possibile che sia stato liquidato il 90% delle spettanze senza che i lavori siano stati conclusi. Nel primo caso c’è da precisare che il professionista a cui è stato conferito l’incarico si è occupato di progettare la quasi totalità degli interventi in regione con l’aggravante – hanno aggiunto alcuni comitati di cittadini – di essere titolare anche di precedenti appalti relativi a medesimi lavori di efficientamento in altrettanti comuni come, ad esempio, Roccavivara. Qui, in merito alle liquidazioni anticipate, tutto si è concluso con un verbale di sospensione dei lavori «a causa di un disguido – si legge – non imputabile alla ditta in quanto i materiali non sono stati consegnati dai fornitori e non vi è una data certa di consegna». A tutto questo si aggiunge l’insoddisfazione dei tanti molisani che ritengono inadeguati gli impianti di illuminazione al led che rovinerebbero l’atmosfera dei centri storici e non sarebbero, poi, così convenienti come si dice.
silvia valente


