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venerdì, Aprile 19, 2024

Riordino sanitario, decisione rinviata. Nulla di fatto dall’incontro del presidente Frattura con i parlamentari Ruta e Leva.

AperturaRiordino sanitario, decisione rinviata. Nulla di fatto dall'incontro del presidente Frattura con i parlamentari Ruta e Leva.

sanità-frattura-ruta-leva-300x215Il futuro della sanità molisana resta ancora incerto: l’incontro  a palazzo Vitale a Campobasso tra il presidente della Regione, Paolo Frattura, e i parlamentari Roberto Ruta e Danilo Leva, dopo ore e ore di discussione e confronto a porte rigorosamente chiuse per trovare una possibile mediazione tra le due proposte di riorganizzazione del servizio, si è concluso con una sospensione fino alla prossima settimana. Questo perché, hanno fatto sapere al termine dell’estenuante incontro nella sala di via Genova, c’è bisogno di «un approfondimento tecnico ministeriale, acquisito il quale ci saranno tutti gli elementi utili per concludere, entro la prossima settimana, il confronto avviato oggi» . Tutto fermo per il momento, quindi. E’ comunque un segnale positivo che si stia cercando una mediazione tra una proposta di riordino- quella di Frattura- contestata anche con manifestazioni di acceso pubblico dissenso, da tutto il mondo sanitario nonché da associazioni, comitati e cittadini, perché prevede pesanti tagli di reparti nei principali ospedali regionali e una penalizzazione della sanità pubblica a favore di quella privata, e quella dei parlamentari Ruta e Leva che hanno già espresso con chiarezza quello che pensano: «La sanità privata accreditata può integrarsi con quella pubblica, ma non può sostituirla”. I due parlamentari Pd hanno annunciato durante una conferenza stampa qualche giorno fa, come si ricorderà, di aver raccolto indicazioni utili dai piani stilati dall’ex direttore generale dell’Asrem, Carmine Ruta e di aver poi elaborato il loro documento, quello che hanno portato all’incontro. Un documento che però è andato oltre la proposta originaria: l’intenzione di Ruta e Leva sarebbe quella di garantire un 74% di posti letto al settore pubblico e solo un 25% al privato, di valutare favorevolmente l’idea di ospedale unico a Campobasso ma non quella di conferire in regime di esclusività l’offerta sanitaria per cardiologia e oncologia alla Fondazione Giovanni Paolo II, con conseguente chiusura dei relativi reparti al Cardarelli. «Diversa sarebbe una ipotesi- questo il parere di Ruta e Leva- di integrazione per prestazioni, ma con titolarità affidata senza equivoci al Cardarelli». Adesso a quanto pare si chiederà un parere tecnico al ministero competente e poi si potrà procedere. Nell’interesse della salute e dei diritti dei cittadini molisani, si spera. Martma

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