«E’ necessaria un’azione sinergica e forte che sia capace di tutelare un territorio intero». La battaglia da intraprendere è quella contro la paventata soppressione della Corte d’Appello di Campobasso che vede insieme associazioni, comitati, sindacati, istituzioni, ordini di categoria e ora anche il Comune di Termoli. Nell’ultima seduta del consiglio l’ordine del giorno è stato votato all’unanimità. «Si rischia la perdita di importanti presidi sul territorio, come il tribunale dei Minori, ma anche di uffici paragiudiziali che metterebbero il territorio di fronte a una nuova crisi economica e sociale ha affermato il presidente dell’assise Manuela Vigilante. “Fino a quando ci sarà l’autonomia regionale ci deve essere anche la Corte d’Appello” ha dichiarato il sindaco Angelo Sbrocca che ha ribadito che il servizio giustizia è come quello sanitario e va garantito. Il sindaco che di professione fa l’avvocato ha ricordato l’inevitabile aumento di disservizi sia per gli operatori del diritto, ma anche per gli stessi cittadini in caso di chiusura della Corte d’Appello. Anche il consigliere d’opposizione Michele Marone ha sottolineato l’importanza di una battaglia che non ha colore politico, facendo notare l’illogicità di una riforma della geografia giudiziaria prima di quella del territorio. “Sarebbe inopportuno magari dover far riferimento alla Corte d’Appello di Napoli, come succedeva in passato, e poi in una futura revisione della geografia politica dei territori magari essere accorpati a regioni come l’Abruzzo e le Marche. La riforma sarebbe giuridicamente inappropriata” ha commentato.
Salvare la Corte d’Appello di Campobasso: anche Termoli aderisce al comitato
