E’ partito oggi a porte chiuse il processo a Larino a carico di Don Marino Genova, l’ex parroco di Portocannone che devere rispondere di abusi sessuali su minore. La vittima si chiama Giada e da quando aveva 13 anni ha subito le violenze del sacerdote. Fino ai 16 anni quando ha trovato la forza di reagire raccontando tutto a una corista che ha riferito l’agghiacciante storia a monsignor Gianfranco De Luca. E’ stato proprio il vescovo a prendere i primi provvedimenti, sospendo a divinis il sacerdote che improvvisamente lasciò il paese. Era novembre del 2012. Oggi per la prima volta dopo più tre anni Giada ha rivisto in tribunale Don Marino. Per quasi un’ora, il tempo tecnico dell’udienza, sono stati nella stessa stanza. Pochi metri a divederli, gli sguardi inevitabilmente si sono incrociati. Non è stato facile per lei, che oggi ha 20 anni, studia pianoforte al Conservatorio e cerca di rifarsi una vita. E’ stata un’udienza tecnica in cui il collegio di giudici, tutte donne, e presieduto da Maria Paola Vezzi, ha ammesso i testi delle parti e rinviato l’inizio del dibattimento al 19 luglio quando saranno ascoltati otto testimoni del pm tra cui anche Giada, difesa da Arturo Messere. L’avvocato il prossimo due febbraio dovrà discutere davanti al giudice anche l’opposizione presentata contro il pm Venturi che aveva stralciato il fascicolo sugli abusi nella parte in cui Giada aveva superato i 14 anni, ritenendo che da quel momento in poi subentrasse il consenso dell’adolescente. Tesi ovviamente fortemente contestata dalla parte civile. La storia di Giada all’epoca fece molto scalpore. Il paese in un primo momento si schierò a favore di Don Marino accusando Giada di essersi inventata tutto. Un ulteriore violenza per la ragazza che è riuscita ad andare avanti e a superare le cattiverie e le maldicenze. Del suo caso si interessarono anche Le Iene con Giulio Golia che la intervistò proprio a Portocannone.