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venerdì, Aprile 26, 2024

Polveri sottili al Nucleo Industriale: limiti superati anche del doppio negli ultimi mesi. La denuncia

AttualitàPolveri sottili al Nucleo Industriale: limiti superati anche del doppio negli ultimi mesi. La denuncia

centralina arpaAl Nucleo Industriale di Termoli sta succedendo qualcosa. Negli ultimi cinque mesi le temutissime polveri sottili, conosciute con la siglia di PM10, hanno superato i limiti consentiti per legge per ben 43 volte, quando in un anno non dovrebbero oltrepassare le 35. Secondo la norma di riferimento le polveri per non essere nocive non devono superare i 50 microgrammi per metro cubo. In alcuni giorni dei cinque mesi presi in considerazione, tra agosto e dicembre 2015, i valori registrati hanno superato anche del doppio il limite previsto. Dati che sono stati rilevati dalla centralina dell’Arpa che monitora lo stato dell’aria e che si trova tra Campomarino e Portocannone, proprio sopra il Nucleo Industriale. Finora non se ne sapeva niente e chissà per quanto tempo ancora non si sarebbe saputo se non fosse stato il consigliere comunale di Termoli del Movimento 5 Stelle Nicolino Di Michele a sollevare il caso, inviando una nota con i risultati a Regione, Arpa, Provincia e Comuni.  «E’ evidente che al Nucleo sta accadendo qualcosa. Chi controlla quelle cabine di monitoraggio? Quali sono le cause di questi inquietanti valori anomali e soprattutto, ci sono rischi e pericoli per la collettività?». Domande che si pone Di Michele e su cui gli enti dovrebbero dare una risposta. In primis l’Arpa, che con una nota inviata dal commissario straordinario Antonella Lavalle fa sapere che i dati si riferisono alla sola centralina numero 4,(in foto) quella appunto che sovrasta il Nucleo Industriale, senza però fornire spiegazioni sulle cause che invece – aggiunge – saranno oggetto di un approfondimento che avverrà in sede di redazione della ‘Relazione sulla qualità dell’aria – anno 2015’ nell’ambito della quale verrà effettuata una valutazione integrata dei dati in relazione alle condizioni meteoclimatiche, all’intensità del traffico dei veicoli, al  riscaldamento e alle attività di industria e agricoltura» Un documento che viene reso pubblico durante l’anno. Consapevole però evidentemente dell’allarme che la diffusione di questi dati ha generato nella popolazione che vuole sapere se vive in un territorio inquinato, il commissario dell’Arpa ha concesso una deroga, facendo sapere che a breve fornirà una prima informativa su quanto segnalato. Quello che però lascia perplessi è che a diffondere questi dati debba essere un consigliere comunale.

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