di ANNA MARIA DI MATTEO
La chiesa di San Giuseppe Artigiano non è riuscita a contenere le centinaia di persone che hanno voluto salutare, per l’ultima volta Francesco Civerra, il giovane trentenne di Campobasso, stroncato da un infarto.
Fuori, ad attendere l’uscita del feretro amici, tantissimi giovani e un nutrito gruppo di vigili del fuoco, alcuni arrivati anche da Termoli. Perché Francesco prestava servizio, in maniera discontinua, nella caserma dei vigili del fuoco di Campobasso.
Una cerimonia toccante, al termine della quale i mezzi dei vigili del fuoco, hanno attivato le sirene, tra la commozione generale.
Poi, l’uscita del feretro, preceduta da una grande foto che ritrae Francesco in un momento spensierato della sua breve esistenza, mentre tutto intorno si diffondevano le note della canzone di Vasco Rossi, Un senso. Sì, perché una morte così tragica ed assurda, un senso davvero non ce l’ha. I genitori, i familiari straziati dal dolore hanno avuto però la forza di ringraziare tutti. «Grazie, questa è una festa. Ma non lasciateci soli», la frase, quasi una invocazione, pronunciata dalla madre.
Poi il feretro è stato caricato sul carro funebre mentre in cielo venivano liberati palloncini rossi e bianchi a forma di cuore. Sono volati leggeri, in alto, lontani da questa terra. Come lo spirito di Francesco che da questa terra si è allontanato troppo presto.
