di ANNA MARIA DI MATTEO
La sua bacheca facebook è sommersa di messaggi: dolore, incredulità, rabbia, commozione: i tantissimi amici di Francesco Civerra, non riescono ancora a credere che quel bel ragazzo, pieno di vita, solare, non c’è più. Se l’è portato via, a soli tren’anni, un infarto fulminante. Lo stanno salutando su quella che è la piazza virtuale più grande al mondo.
Francesco ieri era al lavoro. Una giornata come tante. Stava facendo delle consegne per la ditta con la quale lavorava, quando, lungo la statale 650, ha cominciato a sentirsi male. Ha accostato il mezzo, in un’area di servizio vicino a Pesche e da lì ha chiamato i soccorsi. Ha telefonato prima ad una parente per chiedere aiuto. Poi il 118. L’ultimo messaggio, prima di morire, era ancora una invocazione di aiuto. Quando i medici, a bordo di un’ambulanza, sono arrivati sul posto, per Francesco Civerra non c’era più nulla da fare. Hanno tentato di rianimarlo, ma il suo cuore si era fermato. Per sempre.
Il corpo è stato trasportato all’ospedale Veneziale di Isernia e trasferito nell’obitorio. Il magistrato di turno ha disposto l’autopsia che è stata eseguita oggi. I funerali. Che saranno celebrati domani, 13 gennaio, nella chiesa di San Giuseppe Artigiano.
E il giorno dopo la tragedia che ha sconvolto la città, sono in tanti a piangere quel ragazzo che tutti conoscevano. Viveva con la famiglia, madre, padre ed una sorella. Era barman, ma spesso lavorava, come discontinuo, nei vigili del fuoco.
Una vita semplice, come tante, fatta di passione per la musica, di amici, di viaggi, di speranze, di progetti. Tutto spazzato via, in pochi minuti. Tutto si è fermato all’interno di un furgone, parcheggiato in una stazione di servizio.