Dove non arrivano nomi e cognomi, ci pensano i soprannomi a distinguere una persona o addittura un intero nucleo familiare. Esistono sin dall’antichità e traggono la loro ispirazione da episodi curiosi o eventi storici, mestieri, difetti fisici o espressioni particolari. Una illuminante lezione sulle origini di questi nomignoli l’ha data Mauro Gioielli, presentando il libro «Perché ci chiamano così, storia dialettale e sociale dei soprannomi di fornelli», frutto di un’idea di Pasquale Pilla, sviluppata insieme a Pasquale Lombardi. Nelle piccole comunità – è noto – un soprannome identifica una persona più di quanto facciano nome e cognome, anche se il diretto interessato non sempre lo apprezza. Ma questo non è il caso di Fornelli, se è vero che già si sta pensando a una ristampa, a un’edizione aggiornata per aggiungere quelli che erano stati dimenticati. Ma cosa colpisce dei soprannomi? Spesso l’ingegno di chi li concepisce. La serata si è conclusa con l’esibizione de «Il bivio di Sessano», un gruppo che racconta le storie e la terra del molise, riscuotendo un buon successo anche fuori regione.