A giudicare dall’ultima volta in cui si sono visti, ai componenti dell’assemblea regionale del Pd sembrerà più di partecipare a una rimpatriati di reduci, che all’incontro fra i massimi dirigenti del partito democratico.
Cambia la storia, cambia la politica e i partiti hanno ceduto lo spazio dei dibattiti e del confronto interno alla Leopolda di Renzi, agli interventi telefonici di Berlusconi, ad Atreju di Giorgia Meloni. Una volta l’anno.
Così, l’attesa che sembra accompagnare la convocazione di Isernia, il 9 gennaio, perderà di significato una volta varcata la porta della sala dell’hotel Europa.
Mancando il terreno se non quotidiano almeno mensile dello scontro e della sintesi per avere una linea politica condivisa, tutto è ormai affidato a sporadici comunicati stampa, che nella maggior parte dei casi sono solo interventi frutto del ragionamento singolo del segretario Micaela Fanelli, per tessere le lodi di Frattura e del governo regionale, o a qualche post sui social.
A dispetto di questo quadro, sabato sul tavolo ci saranno argomenti centrali per la vita politica, sociale e amministrativa della regione. La sanità, il lavoro, gli equilibri di governo. Ma in un partito che ha perso di vista il dialogo, i rapporti, una direzione e un indirizzo tracciati in modo democratico, ciò che avverrà nella sala dell’hotel Europa, visto dall’esterno della vetrata, darà ancora di più la sensazione del distacco tra ciò che accade per strada, ai cittadini nella vita di tutti i giorni e quello che si consuma in un salone come un vecchio inutile rito della politica.
Appunto, una rimpatriata tra reduci.
Resta da capire, al di là dell’annunciata e quasi certa fiducia che l’assemblea garantirà a Micaela Fanelli, quale sarà la posizione che assumeranno Danilo Leva e Roberto Ruta. Il deputato, ormai in rotta di collisione con la segretaria, vorrà mettere sulla bilancia una gestione politica che lui stesso, in più di una circostanza, ha giudicato del tutto assente.
Il senatore, tutt’altro che abituato a salire sulla barricata, da troppo tempo medita in silenzio. Una delle sue uscite più radicali, segnò il cosiddetto patto del marciapiede. Una sorta di decalogo che Ruta aveva dettato a Frattura, su una condotta di governo da tenere bene a mente.
Per i rapporti politici, aveva detto qualche tempo dopo, ci vedremo l’anno nuovo. Un’attesa che è andata di gran lunga al di là delle previsioni. Le immagini si riferiscono a ottobre 2014 e l’anno nuovo è passato senza che nessuno movesse foglia. Sarà bastato per riflettere?
