di ANNA MARIA DI MATTEO
Anche il 2015 si chiuderà con il segno meno, come è già accaduto per l’anno precedente. Il Molise resta stretto nella morsa di una crisi economica che forse non ha precedenti nella sua storia.
E l’ottimismo ostentato dal presidente della Regione che parla di ripresa e della luce che si intravede alla fine del tunnel lasciano il tempo che trovano, perché la realtà è ben diversa da come Frattura la dipinge.
Ci ha pensato il senatore Ulisse DI Giacomo a riportare il governatore alla dura realtà.
«E’ sufficiente leggere la relazione della Svimez per l’anno 2014 per comprendere come stiano realmente le cose – ha detto – Il Pil per abitante in Molise è stato di circa 18mila euro, contro la media nazionale che è di circa 28mila. Nel biennio 2013-2014 – ha proseguito – si sono persi 8mila posti di lavoro, con il tasso di occupazione pari al 48,5% e con quello di disoccupazione del 15,2, contro la media nazionale che è del 12.
La disoccupazione giovanile sotto i 24 anni è passata dal 42% del 2012 al 50% del 2014, con una percentuale del 30 di giovani che non studiano e non lavorano», ha ricordato con preoccupazione Di Giacomo.
Cifre da brivido, che tracciano un quadro catastrofico dell’economia molisana. Una vera emergenza. Ma non è tutto perché, secondo il resoconto del senatore molisano, nel corso del 2014 le esportazioni si sono ridotte del 9,7% ed il 70% della popolazione guadagna al massimo il 40% del reddito regionale. E il 30% dei molisani risulta essere a rischio povertà.
«Ed allora, di fronte alle risibili autocelebrazioni di Frattura e compagni, che spacciano per obiettivi strabilianti la proroga di tre mesi per i precari della sanità – ha aggiunto Di Giacomo – e alla concessione della cassa integrazione per un anno per gli ex lavoratori della Gam, che per colpa loro hanno perso tutto, dobbiamo purtroppo constatare che il Molise, da quando è governato da questi statisti, è sprofondato ulteriormente», è l’amaro commento del senatore molisano, che richiama alla realtà Paolo Frattura e la sua maggioranza, invitandoli a parlare di fatti concreti e non di parole al vento. Di quelle la gente ne ha sentite fin troppe.
