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giovedì, Marzo 28, 2024

‘Ndocciata e presepe vivente, il Natale speciale degli agnonesi

Attualità'Ndocciata e presepe vivente, il Natale speciale degli agnonesi

ndocciata agnoneNulla a che vedere con le presenze record registrate nell’edizione straordinaria dell’8 dicembre scorso. E di torce ardenti n’erano molte meno. Ma la ‘Ndocciata del 24 dicembre per gli agnonesi è – e sarà – sempre quella più bella, la più autentica e la più sentita. E in fondo a loro piace così: godersela in intimità, senza fare a gomitate con i turisti. Il fiume di fuoco della vigilia di Natale è quello che ci si tramanda di padre in figlio. Esserci è un piacere, si provano emozioni che non si possono spiegare con le parole. Certo è che oggi questa grande tradizione dell’Alto Molise è patrimonio di tutti, uno dei biglietti da visita più belli della nostra terra, come dimostra la recente passerella lungo i navigli di Milano in occasione dell’Expo. Ma ora è tempo di pensare a nuovi e più ambiziosi obiettivi. La pro loco è infatti al lavoro per «esportarla» in Canada, per l’esattezza a Montreal, dove c’è una nutrita comunità di molisani, ha detto il presidente Giuseppe Marinelli. Al termine del rito del fuoco un altro appuntamento molto atteso dalla comunità agnonese. Lungo la scalinata che conduce alla chiesa di Sant’Antonio Abate, riflettori accesi sulla 56esima edizione del presepe vivente, proposto dal cenacolo culturale francescano «Camillo Carlomagno». Una rappresentazione mai banale. Se negli anni precedenti sono state affrontate tematiche di carattere sociale, sempre attuali, quest’anno Giorgio Marcovecchio ha rimescolato le pagine del Vangelo per raccontare la storia di Maria attraverso la voce narrante di suo figlio Gesù. La regia curata da Giuseppe De Martino, le scenografie, le musiche, la cura dei particolari, hanno resto l’atmosfera unica. Ma il merito va alle tante persone che anche quest’anno hanno regalato grandi emozioni al pubblico presente.

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