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venerdì, Aprile 19, 2024

Lampade a led: solo una moda, pochi vantaggi

AttualitàLampade a led: solo una moda, pochi vantaggi

lampioniled1di Silvia Valente

Doveva essere una novità in grado di mettere tutti d’accordo, invece il recente impiego delle lampadine al LED nell’illuminazione pubblica di alcuni paesi ha provocato più di una polemica. Diverse le segnalazioni di questi giorni da parte di chi ha messo in dubbio i reali vantaggi delle nuove lampadine che, oltre a provocare inquinamento luminoso e a deturpare il paesaggio – hanno detto – non sono poi così convenienti come si dice. Sono diversi gli aspetti da considerare: qualità della luce, inquinamento, durata, manutenzione e costi, parametri importanti nel confronto tra le moderne apparecchiature al LED e le più obsolete lampadine al sodio.
Ma andiamo per ordine: sulla questione della qualità della luce studi scientifici – come riferiscono anche alcune riviste specializzate – hanno dimostrato che non si ha alcun vantaggio ad usare lampade bianche rispetto a quelle al sodio che emanano la classica luce gialla. Senza addentrarsi in analisi troppo dettagliate, basta pensare che alcune ricerche indicano che si vede meglio in un ambiente illuminato da luce gialla e non da quella bianca.
L’inquinamento luminoso è, poi, un altro elemento fortemente contestato perché, dalle misurazioni effettuate, si è evidenziato che le apparecchiature al LED perdono fino al 40% della loro efficienza a causa dell’impiego di particolari parabole che servono a direzionare la luce in punti specifici, cioè solo dove serve. Va ricordato, inoltre, che le nuove lampadine sono state istallate sui pali già esistenti che erano stati progettati per un sistema di illuminazione diverso, quindi senza considerare la distanza fra i pali che, evidentemente, non può essere la stessa se si utilizza il led o le lampade al sodio. Sulla durata c’è qualche vantaggio anche se, per ora, può essere solo stimato e non provato visto che queste valutazioni si eseguono su un tempo superiore ai 10 anni.
Ma è sui costi che si hanno le maggiori perplessità o, meglio, sull’effettivo risparmio. In base alle segnalazioni ricevute, in alcuni comuni si sono spesi circa 800 euro per punto luce, una spesa che poteva essere drasticamente ridotta a circa 1/4 per lampione, semplicemente adottando un sistema diverso che prevede di conservare le vecchie lampade apportando delle semplici modifiche: togliere tre pezzi e aggiungere un alimentatore elettronico programmabile. Il risultato, secondo queste segnalazioni, è un risparmio reale del 40% con maggiore visibilità notturna grazie alla già collaudata luce gialla.
Sulla polemica dell’inadeguatezza della luce bianca nei centri storici c’è da fare un’ultima «illuminante» considerazione: in commercio sono facilmente reperibili lampadine al LED anche a luce gialla!

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