Il nuovo contratto nazionale per i lavoratori del comparto del cemento entrerà in vigore a partire dal primo gennaio del 2016. Oltre agli aumenti in busta paga, prevede una serie di novità che vanno dai maggiori investimenti sulla salute e la sicurezza alla previdenza complementare. Le novità del nuovo contratto sono state illustrate dal segretario nazionale della Feneal Uil, Fabrizio Pascucci, a margine di un’assemblea sindacale che si è tenuta alla Colacem di Sesto Campano. Che ha anche tracciato le linee guida per il rilancio del settore: interventi per risolvere i problemi di dissesto idrogeologico, manutenzione, edilizi sostenibile. Ciò aiuterebbe a risolvere il principale problema del comparto. Perché oggi come oggi avere un contratto di lavoro è solo un miraggio. Anche e soprattutto in Molise, dove la crisi del settore edile non dà alcuna tregua. Non si riesce a fermare l’emorragia di posti di lavoro: negli ultimi anni il numero di occupati è stato dimezzato, ha denunciato Pasquale Sisto, segretario regionale della Fillea Cgil. E non tutti hanno il contratto a tempo pieno, ha aggiunto. La situazione è resa ancora più critica dai mancati pagamenti da parte della Regione, come denunciato dall’Acem, l’Associazione dei costruttori edili del Molise. Il grido d’allarme dell’Acem è preoccupante – ha detto Roberto D’Aloia, segretario regionale della Feneal Uil – c’è il rischio concreto non solo di perdere altri posti di lavoro, ma anche di far passare il Natale senza stipendi alle famiglie degli operai. Occorre impegno per rimettere il moto il settore edile. E invece scopriamo che la Regione – ha concluso D’Aloia – non solo non paga i lavori già effettuati, ma sta rischiando di perdere importanti finanziamenti europei che avrebbero dato sicuramente ossigeno al settore dell’edilizia.
Feneal Uil contro la Regione: oltre a non pagare le imprese, rischia di perdere i fondi per il rilancio dell’edilizia
