Lo scorso anno il centro nazionale del sangue ha assegnato al piccolo Molise un importante riconoscimento: prima regione in Italia, in rapporto al numero di residenti, per la donazione del plasma. Un dato molto positivo, che ha confermato anche la sensibilità di tanti donatori e l’impegno dei centri trasfusionali e delle associazioni ma che ora rischia di precipitare a causa dei conti in rosso della sanità regionale e dei disagi che ogni giorno vengono segnalati dai cittadini. 
Da quasi cinque mesi all’ospedale San Timoteo di Termoli le donazioni di plasma sono sospese. Si tratta di un particolare tipo di donazione del sangue, nel quale si preleva solo la parte liquida che contiene varie sostanze tra cui proteine, anticorpi e fattori della coagulazione.
Al centro trasfusionale diretto da Pasquale Spagnuolo non ci sono più i kit per effettuare queste procedure in appositi macchinari e si stima una perdita di circa cinquecento potenziali donazioni. Le ragioni di questo blocco del servizio vanno ricercate nel mancato pagamento delle vecchie commesse, tanto che l’azienda è stata costretta a interrompere le forniture in attesa di veder saldato il debito accumulato.
C’è da dire che le donazioni di sangue intero continuano normalmente ma viene meno un importante servizio e che, di fatto, non consente allo stesso donatore di compiere un gesto che contribuisce a migliorare il sistema sanitario. L’auspicio dei responsabili del centro trasfusionale del San Timoteo, delle associazioni e dei numerosi donatori è quindi quello che si faccia al più presto qualcosa per risolvere il problema.
La direzione sanitaria dell’ospedale di Termoli ha confermato che sono in corso le procedure per cercare una possibile soluzione per superare un ostacolo, l’ennesimo che riguarda una sanità alle prese con mille problemi. Auspicio per mantenere un primato e non perdere posizioni in un settore così importante come quello della donazione del sangue.
Termoli, all’ospedale San Timoteo mancano i kit e sono sospese le donazioni di plasma
