Oggi la firma della ‘Carta dell’amicizia’, poi un gemellaggio. Le comunità di Riccia e Chapelle lez Herlaimont, comune belga della provincia Vallone dell’Hainaut, insieme per ribadire i concetti di democrazia, solidarietà, tolleranza e libertà. La firma del documento tra il sindaco del Comune molisano, Micaela Fanelli, e il borgomastro Karl De Vos.
A favorire l’incontro, la presenza nel paese di un buon numero di residenti di origini riccese, emigrati in Belgio tra gli ani ’50 e ’60 che mira “a rinforzare il legame con i concittadini residenti in Paesi stranieri – ha detto Fanelli – e a favorire una serie di scambi imprenditoriali, culturali e turistici.
Sono 1.134 i cittadini di origine riccese, con doppia cittadinanza, iscritti al 2014 nell’elenco dell’Anagrafe italiana dei residenti all’estero, oltre venti le nazioni in cui è attestata la loro presenza. Un altro Molise, oltre i confini nazionali, con le comunità più numerose in Canada, Argentina al di là dell’Oceano, ma anche in Inghilterra, Belgio e Germania nel vecchio continente. Centinaia di migliaia di persone, ormai di quarta generazione, che tuttavia continuano a voler tenere saldo il legame con la terra di origine dei loro avi.
Nonostante tutto, perché quei molisani che lavorano e conquistano posizioni di vertice all’estero, quelle comunità che non vogliono spezzare quel filo, che continuano a parlare la nostra lingua, a mangiare il nostro cibo e a far vivere le nostre tradizioni, nel Molise vero, quello sulla cartina geografica, non trovano le risposte che vorrebbero. Quando si tratta di montare in aereo, per andarli a trovare all’estero e fare un po’ di pacchia a spese dei contribuenti, dal Molise i politici sgomitano.


