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martedì, Aprile 23, 2024

Dal Garante della persona al Garante dai furbetti. Il Molise ai tempi dell’Intergruppo

AperturaDal Garante della persona al Garante dai furbetti. Il Molise ai tempi dell'Intergruppo

bananadi PASQUALE DI BELLO

Sono iniziate le manovre di riposizionamento dei consiglieri regionali che vedono all’orizzonte la chiusura della propria carriera politica. Figure scaricate dalle rispettive case di provenienza che cercano di ricollocarsi attraverso l’invenzione di improbabili contenitori istituzionali. E’ il caso dell’intergruppo formato dai consiglieri Ciocca, Monaco e Ioffredi.

Presentata a firma congiunta dalle consigliere Nunzia Lattanzio e Angela Fusco, è stata approvata dal Consiglio regionale del Molise la proposta di legge concernete la “Istituzione del Garante regionale dei diritti della persona”. Al Garante, così come concepito, sono assegnate funzioni delicatissime di tutela, sensibilizzazione, orientamento e sostegno a favore dei soggetti deboli quali, tra gli altri, minori e carcerati. Ma non solo, la figura è complessa e articolata in più direzioni, mantenendo rapporti con enti, associazioni, istituzioni. Il provvedimento, così come concepito e proposto, è, visti i tempi che corrono, uno strumento dotato di una sua indubbia valenza, tanto è vero che l’atto è passato col voto di maggioranza e opposizione. Unici contrari, i consiglieri del Movimento 5 Stelle che hanno motivato il proprio voto negativo assumendo una forzatura che, a loro dire, sarebbe contenuta nella legge. Il tema contestato è quello della sovrapposizione della figura del Garante con un’altra che in essa è contenuta: il Garante dei detenuti. Secondo i pentastellati, il Garante dei diritti dei detenuti dovrebbe essere una figura autonoma rispetto al Garante dei diritti della persona. Lo hanno detto, sostenuto e, consequenzialmente, si sono regolati votando contro.

Quelli che invece hanno confermato la vocazione al tartufismo, sono stati i tre consiglieri dell’Intergruppo: Ciocca, Monaco e Ioffredi. Non hanno votato né contro né a favore e nemmeno si sono astenuti. Sono usciti dall’aula. A motivo di tal solenne gesto di sdegno e, al tempo stesso, “decoro” istituzionale, vi è una distinzione analoga a quella proposta dal Movimento 5 Stelle. Per l’intergruppo, Garante della persona e Garante dei detenuti devono essere due figure diverse. Se non fosse per quello che nasconde la scaramuccia, il fatto sarebbe trascurabile. In realtà ogni attività dell’Intergruppo è un segnale di smarcamento elettorale da tenere sotto osservazione. Monaco non è nuovo a tale manfrine, avendo già nel passato dato vita a questa figura ibrida (non esiste nello statuto) dell’intergruppo. All’epoca lo fece con i consiglieri Massimo Romano e Felice Di Donato. L’operazione, finalizzata al mero tornaconto elettorale, gli riuscì, consentendogli alle Regionali del 2013 di essere eletto nella lista di Costruire democrazia. Incassato il malloppo, Monaco ha salutato Romano e Costruire democrazia, e non certo con un “ciao ciao” e un fazzoletto bianco sventolato dal finestrino, ma col più classico e fragoroso gesto dell’ombrello. E per restare al tema del parapioggia, che rende bene l’idea, vogliamo citare a sostegno di questo pezzo una classica vignetta di Altan dove si vedono due uomini, uno dei quali è intento ad infilare un ombrello tra le mele (come direbbero a Firenze) del compagno. Questo, fingendo la più totale naturalezza.

Bene, con la medesima naturalezza con la quale gli ombrelli volano (si fa per dire) a livello nazionale, anche in Molise c’è un viavai ombrelli che insidiano le terga dei cittadini. Uno dei tanti lo abbiamo visto oggi, in occasione della istituzione del “Garante della persona”. L’ombrello dell’Intergruppo, a marca Ciocca, Monaco, Ioffredi. E’ il parapioggia che lorsignori si sono inventati, mossi dalla disperazione, pur di ritrovare a fine legislatura un partitino (magari costituito ad hoc) che ne consenta la rielezione. I tre, ampiamente rottamati dalle rispettive fabbriche di provenienza (Comunisti Italiani, Costruire democrazia e Sel) sono alla ricerca di un riposizionamento elettorale. Sbarrata la strada del PD, affollata di pezzi da novanta che ne impedirebbero l’elezione, l’unica alternativa è quella del gioco di prestigio. Un trucchetto, uno dei tanti, a cui i molisani sembrano essersi abituati. Oltre al Garante della persona, passateci il paragone da caserma, al Molise servirebbe anche un Garante dalle banane. Pardon, dagli ombrelli dei furbetti.

 

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