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venerdì, Aprile 19, 2024

Tre arresti in Kenya: sospettati dell’omicido di Rita Fossaceca

AperturaTre arresti in Kenya: sospettati dell'omicido di Rita Fossaceca

ritafossaceca-kn0G-U10602403758349zHF-700x394@LaStampa.itdi GIOVANNI DI TOTA

Tre sospetti sono stati arrestati in Kenya per l’omicidio di Rita Fossaceca, la dottoressa di Trivento uccisa sabato notte a nord di Mombasa. Ad annunciarlo è stato il portavoce della polizia keniota, aggiungendo che la polizia è sulle tracce del presunto mandante del delitto.

“Lo prenderemo molto presto, non ha possibilità di nascondersi,” ha detto. La 51enne, che operava per conto dell’associazione umanitaria For Life Onlus è stata uccisa durante una rapina in una casa privata a Watamu. Rita si trovava a cena in veranda con i genitori e altri volontari italiani quando un gruppo di banditi armati ha fatto irruzione in casa iniziando a picchiare i presenti. Secondo una prima ricostruzione della polizia, Rita Fossaceca è intervenuta per difendere i suoi genitori, ma è stata raggiunta da un colpo d’arma da fuoco. Nell’attacco sono rimaste ferite anche altre due connazionali.

“Da poco c’era stata una grande festa con molti ospiti e i bambini dell’orfanotrofio – ha raccontato don Luigi Di Lella, lo zio di Rita – poi è successo quello che è successo”, ha ricordato con la voce rotta dall’emozione il sacerdote di Trivento.

Trivento, il Molise e Novara, città dove Rita aveva deciso di vivere e lavorare, scosse da una tragedia che ha coinvolto una donna che aveva dedicato tutta la sua vita agli altri e ai deboli. In Africa aveva spesso ricevuto la visita del padre, anche alcuni amici di Trivento l’avevano raggiunta in Kenya, dove la sua incessante azione di volontaria con l’organizzazione For Life aveva ottenuto risultati straordinari. Con l’orfanotrofio nato alla periferia di Malindi, che ospita 20 bambini, l’infermeria e il suo lavoro di cardiologa all’ospedale di Novara.

Ora nella città piemontese la piangono i suoi colleghi. A Trivento aspettano di poterla abbracciare per l’ultima volta gli amici e i parenti. Non mancava anno, la ricordano, che Rita organizzasse qualche evento per raccogliere fondi.

“Era felice per l’acquisto di una mucca – ha dichiarato in lacrime il responsabile dell’onlus Alessandro Carriero – Rita era tutto e l’abbiamo persa ma no ci arrendiamo – ha promesso – continueremo a lottare per i suoi 20 bambini”.

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