Sarebbe una Termoli bloccata da un anno e mezzo, da quando cioè si è insediata l’amministrazione di Angelo Sbrocca, che tra opere ereditate e non portate a compimento si sarebbe avviata verso una graduale e lenta paralisi. E’ quello che pensa il Nuovo Centro Destra che di opere incompiute ne ha contate almeno 29. Si va dai lavori pubblici come il progetto di corso nazionale, del lungomare nord, della delocalizzazione del porto, all’ambiente con il contratto in scadenza della società che gestisce i rifiuti e il parco comunale. Ma questioni aperte ci sono ancora sulle strade di lottizzazione, sul mercato di via Montecarlo, sulla sede delle associazioni e infine anche sull’auditorium di via Cina, ormai completato e che invece si avvia verso il deterioramento ancor prima dell’inaugurazione. Ritardi dovuti per lo più a varianti ai progetti e ritardi negli appalti.
L’ex sindaco Antonio Di Brino non comprende perchè si sia abbandonato anche il progetto degli orti sociali, che aveva riscosso un grande successo con oltre 300 domande. E ricorda poi con la sua amministrazione di aver avviato un percorso di risanamento dei conti del Comune, con la risoluzione di diversi contenziosi e con il riconsocimento di numerosi debiti fuori bilancio, lasciando un attivo di 7 milioni di euro grazie al recupero delle somme con le piattaforme Edison. “Questa amministrazione non può pensare solo ad opere faraoniche, vanno risolte anche tutte le cose lasciate in sospeso” è stato detto
“Una città ferma: 29 opere incompiute”. L’ex sindaco Di Brino accusa l’amministrazione Sbrocca
