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venerdì, Aprile 26, 2024

Benvenuti nel PD, il partito della supercazzola

AperturaBenvenuti nel PD, il partito della supercazzola

supercazzoladi GIOVANNI DI TOTA

“Questi attacchi senza prova non appartengono alla sensibilità dei democratici. Il Pd non parla così, perché non ragiona così”.

La sciarada da settimana enigmistica appartiene al segretario del partito democratico, Micaela Fanelli che ha risposto così al suo predecessore alla guida del pd, Danilo Leva, che oggi siede in uno scranno di Montecitorio da Deputato della Repubblica.

Leva ha scritto sul suo profilo facebook un giudizio politico durissimo sul governatore della Regione Molise, Paolo Frattura che appartiene peraltro al suo stesso partito. Un giudizio che prende spunto dal caso della villa sul mare di Termoli, sulla quale dopo Telemolise ha fatto le pulci al presidente anche le Iene. Ma che non travalica in commenti di natura giudiziaria.

Leva ha chiesto a Frattura di assumere una posizione etica, morale di condanna nei confronti di chi ha la responsabilità dei fatti accaduti nella sua villa, oppure – è il sillogismo di Leva – la mancata reazione si traduce in un comportamento omissivo insostenibile, dato il ruolo e la funzione politica che ricopre.

Un tempo, trattandosi di un politico, si sarebbe detto della moglie di Cesare, che i romani volevano immacolata e irreprensibile, proprio perché first lady. Danilo Leva ha parlato, da politico, di atteggiamenti, intrecci, legami espressione di uno stile che non ha nulla a che vedere con i valori del centro sinistra e con le aspettative che migliaia di cittadini avevano consegnato a Frattura.

Capendo, invece, asso per figura, i legionari del governatore, con la segretaria sindachessa alla testa, si sono subito prodigati nei peana. I Facciolla, i Ciocca, i Monaco e Ioffredi, questi ultimi tre per farsi notare hanno costituito pure l’Intergruppo, si sono subito catapultati a dare addosso. Come si fa a condannare senza prove? Leva, che di paziente ha perfino l’aspetto, ha ripreso carta e penna e come si fa con i bambini svogliati li ha imboccati con il cucchiaino: “Il mio – ha rispiegato il parlamentare – non è un riferimento giudiziario. Ma morale e, soprattutto – ha aggiunto – politico. E’ o no, ha posto la domanda Leva, una questione di opportunità che il presidente della giunta ha il dovere di non trasformare in una barzelletta le istituzioni che rappresenta? E’ oppure no una questione di credibilità di un intero territorio?

Domande piuttosto facili da capire per chi vuole cimentarsi in politica e candidarsi ad amministrare il bene comune. Alle quali, per ora, il capo del partito democratico non ha dato alcun seguito.

Nel test a risposta multipla, Danilo Leva che si mostra sempre molto comprensivo, ci ha messo pure un suggerimento: Si chiama stile di governo, modo di vivere le istituzioni – ha sillabato il parlamentare – che vengono prima di tanti programmi e tante parole

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