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domenica, Novembre 16, 2025

Tartufo. Raccolta autunnale, prezzi raddoppiati

EvidenzaTartufo. Raccolta autunnale, prezzi raddoppiati

tartufo_biancoÈ il frutto più prezioso d’autunno e proprio in questo periodo sono tante le manifestazioni che lo vedono protagonista, dal Piemonte alla Calabria. Un mercato, quello del tartufo, che vale circa mezzo miliardo di euro tra fresco, conservato e trasformato. Sono questi i dati ufficiali che emergono dall’analisi di Coldiretti e che rivelano quanto il prezioso fungo sia importante nel business del made in Italy.
Che non sia un prodotto economico è risaputo, ma dalle notizie giunte da Alba – dove si compilano i listini ufficiali – la situazione dei prezzi sembra essere cambiata in modo consistente: un raddoppio delle quotazioni rispetto all’anno passato che hanno raggiunto i 400 euro l’etto. Un aumento notevole, quindi, che interessa in modo particolare i circa 200 mila raccoglitori ufficiali che riforniscono negozi e ristoranti. Una notizia che non può lasciare indifferenti i tanti produttori molisani, al primo posto in Italia nella classifica della raccolta del bianco, con il 40% della resa totale.
Insomma, il mercato c’è e pare essere anche molto redditizio, ma davanti ad un aumento dei prezzi così evidente è necessario garantire il più possibile la qualità del prodotto e la sua provenienza, per evitare di prendere qualche fregatura. È questo, in sintesi, il pensiero di Coldiretti che, attraverso il suo presidente Roberto Moncalvo, ha partecipato alla mostra nazionale del bianco pregiato per ritirare il premio «Tartufo d’Oro». «È un riconoscimento che, attraverso le mie mani, va a 1 milione e mezzo di agricoltori associati a Coldiretti – ha dichiarato il presidente Moncalvo – è necessario, ora, garantire una piena trasparenza di quella che è una delle eccellenze del nostro Paese».
Maggiori controlli, quindi, è ciò che si chiede affinché ai consumatori possa essere garantito l’acquisto di tartufi al giusto prezzo. La possibilità di inciampare in spiacevoli inconvenienti è dietro l’angolo ed è la stessa Coldiretti a suggerire dei consigli pratici, soprattutto ai meno esperti. Tatto, olfatto e vista in funzione, quindi, per riconoscere un tartufo di qualità.

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