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sabato, Aprile 20, 2024

Ospedale di Venafro fuori servizio, Frattura ottiene la sospensiva dal Consiglio di Stato

AttualitàOspedale di Venafro fuori servizio, Frattura ottiene la sospensiva dal Consiglio di Stato

ospedaleTempesta sanità, su ricorso del commissario Frattura, il Consiglio di Stato ha sospeso la sentenza del Tar che ripristinava tutti i servizi ed i reparti trasferiti a Isernia. La Regione, la Asrem ed il Ministero hanno chiesto ed ottenuto la sospensiva della sentenza del Tribunale amministrativo regionale, in attesa del pronunciamento nel merito.
Intanto i dirigenti della Asrem hanno chiesto un parere “pro veritate” ad un avvocato di Roma, Emilio Ricci, sulla legittimità dei tagli appena fatti nell’ospedale di Venafro ed in particolare sulla soppressione del Pronto Soccorso.
La politica così continua a fuggire, a nascondersi dietro la Asrem, lasciando in sospeso questioni serissime dichiarano gli esponenti del Comitato SS Rosario. Il Tar aveva affermato che la competenza di ogni decisione spettava alla politica e non ai tecnici e ai vari commissari ad acta. Aveva anche ingiunto di ripristinare i reparti ed i servizi soppressi dal 2010 nell’ospedale venafrano. Ma la Asrem senza curarsene ha trasferito Ortopedia ad Isernia. Ed ora, una volta che quella sentenza ha dato ragione al comitato, la Asrem ha chiesto ed ottenuto la sua sospensiva, in attesa del giudizio di merito del Consiglio di Stato. La politica promette mari e monti e poi agisce esattamente al contrario. Nell’ospedale di Venafro c’è da sempre tanto di tabella con su scritto Pronto Soccorso, mentre viene assicurato a stento il Primo Soccorso che pure si vuole cancellare. Ci sono tutti gli estremi per agire sul piano penale per interruzione di pubblico servizio e mancata esecuzione dolosa di un ordine del giudice.
Il Comitato non ci sta e produrrà altri ricorsi sia amministrativi, che penali. Un altro intreccio di leggi e di responsabilità, anche penali, che si sovrappongono alla questione del SS Rosario. In pratica la Asrem, con alle spalle i vertici politici regionali, continuano a guadagnare solo tempo. Intanto mettono a serio rischio la vita dei cittadini

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