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venerdì, Aprile 26, 2024

Comune di Campobasso. Ex assessore della Giunta Di Bartolomeo intasca il doppio dell’indennità: scoppia lo scandalo

AperturaComune di Campobasso. Ex assessore della Giunta Di Bartolomeo intasca il doppio dell’indennità: scoppia lo scandalo

palazzo-san-giorgio-3di PASQUALE DI BELLO

Comune di Campobasso. Scoppia lo scandalo di un ex assessore della Giunta Di Bartolomeo che avrebbe intascato il doppio dell’indennità prevista dalla normativa. Pur risultando lavoratore dipendente, è stato sempre liquidato dagli uffici comunali con l’indennità prevista per i lavoratori autonomi. Un esborso che ammonta a diverse migliaia di euro andato avanti dal 2011 al 2014.

Il tema delle laute indennità ai signori della politica è certamente tra quelli che scatenano la pubblica indignazione e la pubblica esecrazione. Insieme a quello delle spese folli, è l’indice del profondo degrado che ha colpito quella che secondo un vecchio Pontefice, Paolo VI, dovrebbe essere la “forma più alta di carità”: la politica. Purtroppo, più si studiano e si analizzano le carte, più ci si rende conto che l’unica forma di carità della quale lorsignori sono capaci è quella verso se stessi.

Così sembra anche per il caso che investe un ex assessore della giunta Di Bartolomeo, quella che sino al 2014 ha guidato la città di Campobasso. L’interessato, a giudicare dalle carte in nostro possesso, avrebbe percepito esattamente il doppio della indennità prevista dalla normativa di settore. In particolare, l’art. 82 del D.L.gs 267/2000 prevede che l’indennità di funzione venga dimezzata per i lavoratori dipendenti che non abbiano richiesto l’aspettativa. A fronte quindi di una indennità effettiva che doveva essere quantificata in 1420 euro, il Comune di Campobasso ne ha erogati esattamente il doppio: 2840. Questo, senza che da parte degli uffici preposti ai controlli ci sia stato alcun controllo sia formale che sostanziale. Eppure sarebbe bastato incrociare la documentazione di cui le strutture comunali già dispongono: quella relativa alla cosiddetta amministrazione trasparente. Da quei documenti si sarebbe potuto evincere con facilità la posizione dell’interessato che, per sua stessa dichiarazione, si qualifica come “dipendente”.

Ciò nonostante, in tutte le determine predisposte dal settore “Risorse umane” del Comune di Campobasso, l’allora assessore viene sistematicamente qualificato come “lavoratore autonomo” e questo dal 2011 sino al 2014. Siamo quindi in presenza di un errore da diverse migliaia di euro, ammesso che di errore si tratti e non dell’ennesimo caso mala politica. Può darsi che l’interessato abbia cercato di fare il furbo, in questo caso riuscendovi, ma quanto ai funzionari del comune di Campobasso addetti a i controlli, che dire? Una conclusione amara potrebbe essere questa: peggio della politica c’è solo una cosa: la burocrazia. Gente, in alcuni casi, pagata letteralmente per dormire.

 

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