Archiviata la vicenda delle centrali a biomasse, i cittadini di Bojano tornano a mobilitarsi, anche stavolta per difendere un bene vitale: l’acqua. L’istituzione dell’Egam, il nuovo ente che dovrebbe gestire il servizio idrico, non convince affatto i promotori della manifestazione organizzata in un luogo significativo: località Pietre Cadute, a ridosso delle sorgenti del Biferno. Non ci si spiega perché scelte così importanti diventino di dominio pubblico solo all’ultimo momento. Non si comprende la necessità di creare un ente doppione visto che già c’è Molise Acque, dicono i promotori di questa iniziativa. «L’acqua è un bene pubblico e non intendiamo pagarla, non vogliamo che ci si pieghi alle logiche di mercato». La portavoce di questo movimento spontaneo, Franca Romano, ha annunciato che questa è solo la prima di una serie di iniziative destinate a coinvolgere anche gli altri comuni e i cittadini contrari all’Egam. Nel frattempo i manifestanti mandano un messaggio chiaro al comune di Bojano: non approvare l’adesione all’Egam. Mentre alla Regione si chiede chiarezza. Anche per Nicola Lanza, dell’associazione «Prima le persone», aderente al Forum Italiano dei Movimenti per L’Acqua, sente puzza di privatizzazione in questa storia. Per questo invita tutti i cittadini e i sindaci a fare fronte comune e a schierarsi contro questo progetto.
Egam, cittadini di Bojano di nuovo sulle barricate per dire “no alla privatizzazione dell’acqua”
