Non ci vuole di certo la sfera di cristallo per dire che la crisi economica non solo continua a mordere, ma è destinata a far sentire i suoi effetti ancora per un pezzo, almeno in provincia di Isernia. La chiusura delle grandi aziende, le difficoltà o i falimenti delle piccole imprese, le attività commerciali che una dietro l’altra abbassano le saracinesche, hanno creato un quadro desolante. La povertà avanza ed ora colpisce anche le famiglie fino a ieri ritenute benestanti. Si fa fatica o non si resce più a pagare la rata del mutuo; anche le bollette della luce o del gas possono essere un problema, così come andare a fare la spesa al supermercato. Fare una mappa dettagliata delle nuove povertà è quasi impossibile, ma gli ultimi dati della Caritas diocesana di Isernia-Venafro rendono l’idea, sebbene ci siano tante persone che non hanno nemmeno il coraggio di chiedere aiuto. Certo è che nell’ultimo anno – ha detto don Salvatore Rinaldi, direttore della Caritas diocesana – tra fondo antisura, prestiti della speranza e fondi distributi dalla stessa Caritas sono stati distribuiti circa 2 milioni euro. Nel frattempo centinaia di persone bussano alle porte della mensa. O chiedono beni di prima necessità. Per dare ulteriore sostegno alle famiglie in difficoltà, la Caritas, d’intesa con l’associazione e il consultorio faniliare «Il Girasole», ha avviato un nuovo progetto: Verso la periferia. L’obiettivo è quello di «implementare il sostegno agli abitabnti della diocesi, italiani e stranieri, che vivono situazioni di disagio. Ci si riferisce non solo alla deprivazione economica, ma anche a quelle condizioni di vulnerabilità, senso di insicurezza, instabilità, fragilità, sia a livello lavorativo quanto nelle relazioni sociali».
Dalla Cattedrale di Trivento, “con la sua meravigliosa Cripta”, la diretta Rai della messa domenicale
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