Fuori il pubblico, le immagini sono troppo ‘forti’: vederle sarebbe un’offesa per Yara e per la sua famiglia. E’ il senso della decisione presa dai giudici della Corte d’assise di Bergamo riuniti per il processo a carico di Massimo Bossetti, in carcere da 16 mesi. A deporre c’è Cristina Cattaneo, l’anatomopatologa che ha condotto l’autopsia sul corpo della vittima tredicenne: in aula verranno proiettate le diapositive sul ritrovamento del corpo.
Morì in quel campo. Cattaneo effettuò anche il sopralluogo nel campo di Chignolo d’Isola dove fu trovata Yara per rilevare tracce utili alle indagini sul corpo e nelle sue vicinanze. In aula l’esperta ha ricostruito ciò che trovò quel giorno: era il 26 febbraio 2011. Secondo la sua testimonianza, vi sono numerosi elementi che derivano dalla biologia, dalla botanica e dell’entomologia che autorizzano a ritenere che la 13enne sia stata aggredita e sia morta nel campo.



