Ben otto emendamenti presentati al Bilancio di previsione del Comune di Termoli e nessuno portato in aula. Dichiarati inammissibili dalla struttura comunale e dal collegio dei revisori dei conti in maniera illegittima. E’ quanto denuncia l’ex sindaco Antonio Di Brino che fa notare come a respingere gli emendamenti sarebbe dovuto essere il presidente del consiglio e non altri. Il consigliere del Nuovo Centrodestra sottolinea anche la mancata approvazione entro il 31 luglio della delibera per la salvaguardia degli equilibri di bilancio in violazione all’articolo 193 del Tuel, per cui sta preparando un esposto al Prefetto e che potrebbe spalancare le porte a una caduta anticipata dell’Amministrazione così come successo a Isernia. Gli emendamenti presentati prevedevano una minore pressione fiscale con la riduzione dell’Imu agricola, della Tasi sulla prima casa, della Tari per famiglie e imprese, la realizzazione degli accessi al mare, delle fogne a Rio Vivo e la bitumazione delle strade. Secondo Di Brino la maggioranza sarebbe stata in forte difficoltà a votare contro e sulla questione ha realizzato alcuni manifesti che verranno affissi in città
Antonio Di Brino ha denunciato poi l’assenza di trasparenza visto che è quasi impossibile accedere agli atti e ha criticato l’attuale gestione Sbrocca su diversi aspetti, compreso quello del parere favorevole rilasciato sul raddoppio ferroviario. «La città ha perso così potere di contrattazione» ha tuonato Di Brino che si è anche preso la sua piccola rivincita politica sull’assessore Ferrazzano. «Lui stesso infatti in conferenza di servizi ha dato parere favorevole per conto del Comune, smentendo quanto invece aveva in precedenza approvato quando era in giunta con me e cioè il parere negativo» ha dichiarato Di Brino. Insomma una prova di incoerenza secondo l’ex sindaco.
Manifesti a Termoli contro Sbrocca: Di Brino denuncia illegittimità sugli emendamenti al Bilancio respinti
