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venerdì, Aprile 19, 2024

Di Brino: “Sulla vicenda Biocom e sulla presunta archiviazione Frattura faccia chiarezza”

AperturaDi Brino: "Sulla vicenda Biocom e sulla presunta archiviazione Frattura faccia chiarezza"

Biocom-ReportSono trascorsi oltre due anni dall’apertura dell’indagine sulla Biocom, la società dell’allora imprenditore Paolo Frattura che ottenne quasi 300.000 euro di finanziamenti pubblici per realizzare una centrale a biodiesel che poi non ha mai visto la luce. Nonostante il clamore, diffuso persino sul piano nazionale con l’inchiesta di Report, dobbiamo prendere atto che ai molisani non è ancora concesso di conoscere gli sviluppi di quella vicenda, neanche in presenza dell’anomalo cortocircuito che è tornato ad agitare l’inchiesta quest’estate.

È infatti accaduto che, lo scorso 13 agosto, il presunto epilogo dell’indagine è uscito dal binario delle sedi di giustizia per finire sulla bacheca fb del consigliere regionale di maggioranza, Nunzia Lattanzio, che ha annunciato l’avvenuta archiviazione della posizione di Paolo Frattura riferendo di averla appresa direttamente dal Presidente, che le avrebbe comunicato l'”avvenuta notifica”. Una notizia oggettivamente clamorosa, anche perché, codice alla mano, nella sua qualità di indagato Frattura non poteva aver ricevuto alcuna notifica della sua archiviazione. In ogni caso, una notizia lieta per il Presidente, se non fosse che invece di comunicarla con orgoglio e soddisfazione anche ai molisani, da quel giorno Frattura si è chiuso in un silenzio tombale sull’argomento. Un concentrato di anomalie, come appare evidente. Perché non è normale che un consigliere regionale riveli una tale notizia senza ricevere conferme né smentite dal diretto interessato. Non è normale che un Presidente della Regione non avverta l’obbligo di chiarire immediatamente la vicenda. E non è normale che nessun organo di informazione, a parte il nostro ma senza esiti, ne abbia chiesto conto all’una o all’altro, come non lo è il silenzio della magistratura che non ha avvertito la necessità di intervenire.

Eppure le domande a cui il Presidente avrebbe il dovere di rispondere, sono elementari: È vero o non è vero che la sua posizione nell’inchiesta è stata archiviata? E se è vero, come ne è venuto a conoscenza? E se non è vero, perché non ha smentito le dichiarazioni del consigliere regionale, inducendolo così a spiegare perché mai avesse divulgato pubblicamente una menzogna? Domande e risposte in assenza delle quali, il silenzio reiterato del Presidente della Regione rischia di gettare un’ombra di non poco conto sull’operato degli organi di giustizia: un’ombra incompatibile con le regole sottese al corretto funzionamento di una democrazia. Per questo, anche Antonio Di Brino, già sindaco di Termoli ai tempi in cui la centrale doveva essere costruita nel nucleo industriale, chiede oggi con forza che venga fatta la necessaria chiarezza su questa anomala vicenda: “Frattura deve fare chiarezza, soprattutto per allontanare le ombre che questa vicenda proietta sulle istituzioni e sui corpi dello Stato”

Tutto tace, quindi. Nonostante la polizia giudiziaria, secondo quanto ha rivelato Report, avrebbe consegnato ai magistrati campobassani una relazione molto dura nei confronti del presidente Frattura. L’unica cosa invece certa di tutta questa vicenda è che il magistrato Fabio Papa, a suo tempo titolare del procedimento, è stato trasferito ad altro distretto giudiziario e ad altre mansioni.

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