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sabato, Aprile 27, 2024

Centri salute mentale. Fusco Perrella e Sabusco presentano mozione al consiglio regionale

AttualitàCentri salute mentale. Fusco Perrella e Sabusco presentano mozione al consiglio regionale

Il progetto per la “Costituzione dei Centri per l’integrazione socio lavorativa dei pazienti psichiatrici”, attivato dalla Regione Molise, in via sperimentale nel 2009,  è stato prorogato di 12 mesi. Una buona notizia sollecitata alle Istituzioni, a giugno di quest’anno, in occasione della “Giornata della salute mentale”.

Ora –affermano i consiglieri Fusco Perrella e Sabusco, firmatari di una mozione posta all’attenzione del consiglio regionale –  è importante non abbassare la guardia, poiché l’attuale situazione della nostra sanità regionale sta mettendo a serio rischio l’erogazione dei Livelli Essenziali di Assistenza, tra l’altro al momento nemmeno garantiti in alcune zone periferiche.

Per i servizi di Salute Mentale, già segnati negli anni passati da carenza di organico, non sono stati rinnovati gli incarichi di molti medici, infermieri e assistenti sociali..

Per questo i consiglieri di centro destra in Regione chiedono il rispetto degli standard previsti e relativi al personale dei Centri di Salute Mentale e lamentano una situazione, definita insostenibile, aggravata dalla progressiva e costante riduzione del finanziamento dei servizi di Salute Mentale: le normative nazionali e regionali prevedono la quota del 5% del Fondo Sanitario Nazionale; di fatto nel Molise questa quota di finanziamento non supera il 3%.

Il Governo regionale, di concerto con la struttura commissariale, deve cercare di risolvere le criticità, dicono Fusco Perrella e Sabusco, lavorando ad un nuovo Patto per la Salute e ad un Progetto Obiettivo Regionale. Solamente con la programmazione, dunque, si possono raggiungere gli obiettivi condivisi. Ovvero: piena attuazione dei Centri Salute Mentale; innalzamento della quota del budget per la salute mentale; aumento del personale; attivazione di servizi e strutture per patologie “di confine”; attivazione di percorsi per rispondere in maniera tempestiva alle problematicità della fascia d’età 16-24 anni; riordino della residenzialità psichiatrica; piena attuazione della rete dei servizi semiresidenziali.

(pi.sal.)

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