È la vittoria del politicamente scorretto: una vicepresidente degli Stati Uniti in gonnella, che anziché rappresentare le virtù femminili è la quintessenza della cretineria. È Veep, la commedia che porta a casa il maggior numero di riconoscimenti in questa 67esima tornata di premi Emmy. Nel ruolo di Selina Meyer, la vicepresidente deficiente, Julia Louis-Dreyfus, premiata come miglior attrice protagonista. Altri premi di commedia a Transparent, serie, anche questa scorretta, con Jeffrey Tambor nel ruolo di un professore attempato che decide di cambiare sesso dopo una vita di finzione. Tambor è anche il più anziano a ricevere il premio e dedica la sua vittoria alla comunità transgender: “grazie per averci permesso di prendere parte al cambiamento”. È anche il primo Emmy a una serie prodotta da Amazon, e per chi si interessa di strategie televisive, ha il suo peso specifico, così come il fatto che HBO si aggiudica sia il premio per la serie comedy che drama, circostanza che non si verificava da 13 anni (ci era riuscita la NBC nel 2002) e un totale, spaventoso, di 43 riconoscimenti. Sul fronte degli scorretti anche il premio alla protagonista di Orange is the new Black Uzo Aduba vista la tematica e i toni della serie ambientata in un carcere femminile.



