di ANNA MARIA DI MATTEO
Ora la lista è completa ed ufficiale: sono 16 i Comuni che hanno sottoscritto i ricorsi contro la delibera della Giunta regionale, la 285 dello scorso 15 giugno che istituisce l’Egam.
A scendere in campo, in difesa dell’acqua pubblica, 8 amministrazioni della provincia di Campobasso: Campodipietra, Montefalcone, Sepino, San Polo Matese, Campochiaro, Bonefro, Guardiaregia, Busso. Altrettanti quelli della provincia di Isernia: Roccamandolfi, Cantalupo, Sant’Agapito, Castelpizzuto, Belmonte del Sannio, Acquaviva d’Isernia, Pescolanciano e Civitanova del Sannio.
Alla base dei ricorsi, presunti vizi formali come l’incompetenza della Giunta e sostanziali come l’incostituzionalità dell’articolo 7 dello Sblocca Italia.
E proprio su questo ultimo punto, il sindaco di Campodipietra, Giuseppe Notartomaso, uno dei promotori dei ricorsi, ha rivolto un appello al presidente della Regione Frattura e all’intero Consiglio regionale affinché presentino un emendamento con il quale si estende il referendum ‘no trivelle’ all’articolo 7 dello Sblocca Italia, in difesa dell’acqua pubblica gestita dai sindaci.
Notartomaso ha ricordato come, lo scorso 8 settembre sia arrivata, a sostegno della tesi portata avanti dalle 16 amministrazioni comunali, la risoluzione del Parlamento europeo, che invita i governi a favorire il ritorno alla gestione comunale del servizio idrico.
«L’invito è dunque quello di superare le logiche politiche sul tema – ha dichiarato il sindaco – facendo fronte comune e resistere a questo attacco che danneggia soprattutto il Molise ed i molisani. Altre regioni hanno tante altre opportunità, tra cui il turismo che verrebbe danneggiato dalle trivellazioni – ha aggiunto – Noi sosterremo il referendum, ma facciano loro altrettanto nei nostri confronti visto che per noi l’acqua è forse l’unica risorsa ed opportunità che ci resta», ha concluso Notartomaso.



