Se non ci pensa Frattura, come presidente, assessore alla sanità e commissario straordinario, ci pensano i sindacati, quelli che – teoricamente – dovrebbero difendere i lavoratori. (Nella foto della lettera di licenziamento, il pasaggio che ‘incrimina’ i sindacati).
Ma questa è tutta una teoria abbastanza discutibile alla luce delle ultime rivelazioni sugli stipendi dei vertici sindacali nazionali che guadagnano cifre a cinque zeri. Ma torniamo al nostro Molise, dove i dirigenti dell’Asrem, su proposta dei sindacati, ha licenziato ben sei autisti di ambulanze, operanti su Isernia, Venafro e Termoli. Campobasso, chissà perchè è stata salvata.
Ma questo che significa, in che si traduce? Presto detto il servizio di ambulanza e trasporto malati praticamente si blocca, dovendo operare con un personale insufficiente a coprire i turni. In sostanza se un paziente deve essere trasportato da Isernia, Termoli o Venafro all’ospedale regionale di Campobasso, dovrà prima sperare di trovare un autista in servizio. Una assurdità che mette a rischio l’incolumità pubblica, già messa a rischio da quanto sta accadendo ai pronto soccorso di Isernia e Campobasso, anche qui con carenza di operatori, dove anche gente infartutata rischia di aspettare ore e ore abbandonata in un lettino. Lo scopo di questo governo regionale è oramai lampante: dopo aver fatto perdere il lavoro a migliaia di persone, ora si passa al livello successivo, attendando alla stessa incolumità dei poveri cittadini che si era impegnato a governare nel segno del rinnovamento e dell’efficienza. In sede di rimpasto di giunta sarebbe il caso di assegnare una nuova delega, quella allo sfoltimento della specie molisana.
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