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venerdì, Aprile 19, 2024

Il giallo dell’estate. Di Pietro va una settimana a Seattle: a fare cosa, e chi paga?

AperturaIl giallo dell’estate. Di Pietro va una settimana a Seattle: a fare cosa, e chi paga?

cristiano-di-pietro-cbdi PASQUALE DI BELLO

Prosegue la saga dei consiglieri viaggiatori. Il vice presidente del Consiglio regionale, Cristiano Di Pietro, va una settimana a Seattle, negli Stati Uniti, ma della missione non vi è traccia se non una enigmatica delibera dell’Ufficio di Presidenza del Consiglio.

Sottratto momentaneamente alla caccia al cinghiale, il Consigliere regionale Cristiano Di Pietro, terrore degli ungulati, si è recato (delibera dell’Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale n. 38 del 7 luglio 2015) dal 2 al 6 agosto scorsi a Seattle, negli Stati Uniti, per l’annuale Legislative Summit della National Conference of State Legislatures. Cosa sia andato a fare Di Pietro negli Stati Uniti lo dice la stessa delibera: il consigliere delegato da Frattura alla caccia si è recato nella ridente cittadina dello stato di Washington “a rappresentare il Consiglio regionale del Molise”. Oltre a questo, la delibera non offre altre informazioni se non il costo della sola iscrizione all’iniziativa, pari a 645 dollari pagati, come tautologicamente si dice, dai cittadini molisani. Misteriosamente, la delibera tace delle altre spese: quelle del volo e del soggiorno. Posto che il consigliere Di Pietro, per il prestigioso ruolo che il presidente Frattura gli ha generosamente assegnato, deve essere uno abituato da sempre alla vita rupestre, supponiamo che per raggiungere l’America abbia tuttavia preso un volo transoceanico e non uno Zeppelin dei primi del ‘900 e, per dormire, non si sia accontentato di un sacco a pelo da guardiacaccia ma abbia alloggiato comodamente in albergo. Posto tutto questo, ci chiediamo chi abbia provveduto alle spese di una settimana di vacanze. Perché tali devono essere state, vacanze, non risultando traccia del contributo portato da Di Pietro a questo consesso che, come ci mostrano le foto, deve essere una specie di dopolavoro ferroviario per signore e signori prossimi alla pensione o già ampiamente in quiescenza, intesa, quest’ultima, secondo la definizione che ne da il vocabolario Treccani e che ben si adatta al consigliere Di Pietro: “Stato di quiete, di riposo, di cessazione o sospensione dell’attività”. Notate quel termine, “sospensione”, non è forse l’espressione maggiormente usata dal delegato alla caccia in Consiglio regionale? Quando le cose per Frattura e soci sembrano volgere al maltempo, arriva sempre il provvidenziale intervento dipietresco. “Chiedo cinque minuti di sospensione”, tuona subitaneo e salvifico Di Pietro, con oratoria a scoppio e detonazione che ricorda quella celeberrima dell’augusto genitore

Ogni estate ha il suo giallo e quello dell’anno di grazia 2015, almeno per la politica e per le tasche dei cittadini, è rappresentato dal misterioso viaggio del consigliere Di Pietro nella città che dette i natali a Jimi Hendrix e dove trovò la morte Kurt Cobain, che, lo diciamo a beneficio dell’interessato, non sono due cinghiali ma due musicisti. Salvo ulteriori notizie che, qualora sopravvenissero, non esiteremmo a riferire, del vice presidente del Consiglio regionale si sono perse le tracce. L’ultimo ad averlo visto, travestito da lepre e con un mucchio di frasche in testa, è stato un guardaboschi americano che giura di averlo intercettato martedì 4 agosto tra le tre e mezza e le cinque del pomeriggio alla fine della sessione di lavori dedicata a “Marijuana e Federalismo”. Perché anche di questo si è concionato oltreoceano.

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