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lunedì, Aprile 29, 2024

Molise, la Regione dal protocollo psichedelico. Chemio e Garanzia Giovani, due casi stupefacenti

AperturaMolise, la Regione dal protocollo psichedelico. Chemio e Garanzia Giovani, due casi stupefacenti

MCdi PASQUALE DI BELLO

Come per Garanzia Giovani, anche sulla vicenda chemioterapia-Cattolica spunta a sorpresa un protocollo che sana la questione in netto anticipo su polemiche e sospetti. Tuttavia, come per Garanzia Giovani, i documenti salvifici e i relativi protocolli si vengono resi noti solo dopo lo scoppio del caso.

Complici le abluzioni ferragostane, ai più sarà sfuggita una singolare coincidenza. Una doppietta partorita in pochi giorni dal protocollo della Regione Molise che, più che informatico, deve essere un protocollo psichedelico. In questo caso, parliamo del decreto 51 del Commissario alla Sanità e presidente della Regione, Paolo di Laura Frattura, quello che ha ristabilito le cure chemioterapiche anche in seno alle strutture private. A fornire il programma il protocollo – un sospetto che verificheremo – deve essere stata la ditta Sandoz, quella che per prima produsse l’LSD, impattata in qualche misteriosa maniera dalle parti di via Genova e via Toscana, sedi rispettivamente della Presidenza della Regione e dell’assessorato alla Sanità.

Quello che è accaduto per il nuovo “Nomenclatore tariffario” della Sanità e che, in precedenza, era accaduto per “Garanzia Giovani”, ha qualcosa di allucinogeno. Deve essere stato infatti uno stato alterato della coscienza a determinare questa sequenza di fatti che proviamo a mettere in fila. Come per “Garanzia Giovani”, anche in questo caso il tema verte sui protocolli a scoppio ritardato, quelli che vengono fuori al momento di mettere una pezza al buco che la stampa controcorrente puntualmente rileva e a cui, puntualmente, fa da contrappunto l’oratoria a scoppio e detonazione del presidente Frattura che deve aver avuto qualche antenato in Piemonte. Ogni volta che apre bocca, infatti, finisce per fare la figura dello smemorato di Collegno. Anzi, oltre che dello smemorato anche dello stralunato che – dice il vocabolario Treccani – è termine riferito a chi agitato e convulso si manifesta  con occhi sbarrati e iracondi. Per capirci, e darvene un’immagine concreta, rimandiamo alle foto e ai filmati della famosa requisitoria che Frattura pronunciò in Consiglio regionale nei confronti di “certa stampa” e “giornalisti d’assalto” in occasione del caso Scarabeo.

Ma torniamo al caso nostro: chemioterapia sì, chemioterapia no. L’8 giugno 2015 il Commissario Frattura firma il decreto n. 31, quello che di fatto sospende le cure chemioterapiche erogate dalla Cattolica. Quest’ultima impugna immediatamente il decreto chiedendone l’annullamento al TAR che però, il 6 agosto,  non concede la sospensiva e rinvia il caso a settembre. L’8 agosto, a due mesi dal decreto, scoppia il caso per la presa di posizione di due associazioni, Iris e “Armida Bardelli”. Il 9 Frattura e la responsabile della Direzione salute della Regione, Marinella D’Innocenzo mettono mano all’artiglieria pesante e con una nota congiunta “bombardano” Cattolica e associazioni. Lunedì 10 interviene Monsignor Bregantini che – come lui stesso dice – parla con voce “sommessa e chiara”. Un bisbiglio che, tuttavia, a Frattura deve aver fatto l’effetto di un petardo sparato all’altezza delle orecchie. Tanto è grande il fragore, che l’11 agosto lo smemorato e stralunato presidente improvvisamente si sveglia e si ricorda (ma guarda un po’!) che il giorno 7 (prima quindi che scoppiasse la polemica) ha firmato un decreto, il 51, che ripristina la regolare erogazione dei trattamenti di chemioterapia.

Ora, dite voi se questo rosario di date non è un’allucinazione. Se il decreto che ripristina la chemioterapia alla Cattolica è del 7 agosto, perché Frattura e la D’Innocenzo non lo citano della nota del 9 agosto, quella con la quale “bombardano” la Cattolica e le associazioni? Era noto o ignoto a loro che pure lo hanno firmato? E perché il decreto viene reso noto solo l’11 agosto, esattamente un giorno dopo che Bregantini si era stracciato la zimarra per protesta? E, infine, perché il decreto correttivo viene adottato il giorno dopo la pronuncia del TAR che rinvia il caso a settembre, forse per vanificare gli effetti di un pronunciamento sfavorevole dell’organo di giustizia amministrativa?

A tutti questi interrogativi risponderà a breve la Sandoz. La nota azienda farmaceutica pare stia sintetizzando un nuovo tipo di allucinogeno che, oltre al protocollo di questa psichedelica regione, provvederà ad elettrificare anche i cabbasisi dei molisani la cui reattività è ormai ridotta ai minimi termini da questo cumulo di sciocchezze narcotizzanti che arrivano dalla Regione. Protocolli cloroformio che arrivano sempre puntuali a narcotizzare ogni impiccio, tarantella e sospetto ma che si rivelano (vedi ancora “Garanzia Giovani”) pezze sempre peggiori del buco che si vuole coprire.

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