In piazza Celestino V era tutto pronto per una serata di gran gala: la Fontana Fraterna illuminata, il pianoforte Steinway delle grandi occasioni, l’attesa per Kenny Barron, pianista maestoso, autentico patriarca del jazz contemporaneo, erede di una tradizione pianistica gloriosa. Ma è arrivata la pioggia, fitta e persistente, a complicare le cose. Poi la schiarita. Il tempo di scoprire i teli, riaccordare il pianoforte, sistemare le attrezzature, grazie al lavoro dei ragazzi del service, e la musica è partita. Più forte della pioggia, più forte delle nubi ancora gonfie e minacciose, più forte dell’afa accumulata in quest’estate torrida e soffocante, la musica si è irradiata negli splendidi scorci della vecchia Isernia, creata e plasmata dalle mani magiche di Kenny Barron. Lirismo, calore, classe, eleganza: nelle sue note c’è l’eco dei personaggi frequentati nel corso di una carriera dorata. Persona affabile e cortese, Kenny Barron ha mostrato di apprezzare l’ambiente che lo ha accolto per i suoi due giorni di sosta, prima di proseguire alla volta di Ravello. Il festival jazz molisano continua. Stasera a Larino, nel Palazzo Ducale, un altro appuntamento molto atteso: di scena il giovane sassofonista Luigi Di Nunzio, beniamino del pubblico dell’eddie lang, che lo ha lanciato giovanissimo e lo ha visto più volte protagonista.
Eddie Lang Jazz Festival, Kenny Barron “batte” la pioggia e conquista il pubblico isernino
