Quando ormai non ci credeva più nessuno, è arrivata la buona notizia: le sale operatorie dell’ospedale di Agnone sono state riaperte. Oggi sono stati effettuati i primi interventi che fanno sperare in un futuro meno cupo per il Caracciolo. Certo, ci sono voluti quasi otto mesi per effetture lavori di messa in sicurezza che richiedevano solo poche settimane, ma l’importante è che si sia evitata quella chiusura definitiva che in buona sostanza avrebbe condannato a morte il presidio. La riapertura delle sale operatorie è stata accolta con ampia soddisfazione dal sindaco Michele Carosella e dalla giunta comunale. Ma ora c’è un altro e più importante risultato da raggiungere: «l’approvazione da parte del Tavolo Tecnico governativo del Piano Operativo della Regione Molise, all’interno del quale il San Francesco Caracciolo è configurato come ospedale di Area particolarmente disagiata». In questa direzione «stanno finalmente giungendo segnali d’apertura», fanno sapere gli amministratori agnonesi. Anche il Comitato articolo 32 si augura che questo risultato venga raggiunto al più presto, ma soprattutto che parole e buoni propositi vengano messi nero su bianco, ha detto Armando Sammartino. Per l’esponente del comitato è importante siglare al più presto l’accordo di programma con la Regione Abruzzo, ma al tempo stesso occorre effettuare un’operazione di rilancio, spiegando agli utenti dell’Alto Vastese che in realtà l’ospedale non è affatto chiuso. Continua a garantire diversi servizi, nonostante l’organico ridotto all’osso. E in effetti anche quella del personale carente – ha concluso Sammartino – è una questione che va affrontata e risolta al più presto.