Egregio dott. Di Bello,
nella qualità di coordinatore, unitamente alla Collega Gina Capuano, del gruppo di lavoro, deputato a ricercare soluzioni tecniche e giuridiche, finalizzate a riproporre dal 2016 le carresi di San Marino in P., Portocannone Ururi, fermate dai provvedimenti giudiziali del GIP del Tribunale di Larino adottati, su richiesta della Procura della Repubblica frentana, sono costretto a smentire il contenuto dell’articolo apparso ieri sera sulla testata telematica “il Giornale del Molise.it” , precisando quanto segue:
Allo stato dei lavori nessuna soluzione tecnica è stata trovata, per superare le criticità sollevate nei provvedimenti giudiziali; il tavolo tecnico, composto da docenti universitari di chiara fama, sta lavorando ad un ventaglio di ipotesi , ciascuna delle quali tiene al centro dell’attenzione, il benessere degli animali che dovrebbero essere impegnati nelle future carresi.
Ad oggi non sono state formalizzate soluzioni di alcun tipo, tantomeno del tipo di quelle alle quali viene fatto riferimento nel Suo articolo.
L’unica cosa certa, in questo momento è che si stato lavorando e si continuerà a lavorare e a confrontarsi, anche durante il corrente mese di agosto, per enucleare, tra le varie ipotesi, quelle più adeguate alla bisogna, senza mai prescindere dall’obiettivo prefissato, costituito dalla salvaguardia del benessere degli animali che dovranno essere impiegati nelle future carresi.
Con stima
Avv. Antonio De Michele
Cortese Avv. De Michele,
prendiamo atto della sua nota, confermando tuttavia le notizie da noi riportate. Delle possibili soluzioni evidenziate nell’articolo in questione, si è parlato in occasione dell’ultima riunione della Fondazione San Leo, tenutasi a San Martino in Pensilis lo scorso 28 luglio.
Con altrettanta stima. Pasquale Di Bello