Solo all’apparenza la situazione resta in stand by all’ospedale di Venafro. In questi giorni, infatti, l’avvocato del comitato pro Santissimo Rosario, Alfredo Ricci, ha inviato una lettera di diffida ai vertici della sanità regionale, affinché si dia seguito alla sentenza esecutiva del Tar Molise che in un colpo solo ha cancellato quei provvedimenti di riorganizzazione che avevano finito per depotenziare il presidio venafrano. Per effetto di questa sentenza – ha detto Ricci – dovrà essere garantita nuovamente la piena funzionalità del pronto soccorso e ripristinati i servizi di rianimazione e chirurgia. Stesso discorso per l’ortopedia, fino a qualche settimana fa vero e proprio punto di forza del Santissimo Rosario. Attraverso la diffida indirizzata alla struttura commissariale, alla Regione e alla Asrem vengono dati 30 giorni di tempo per riattivare i servizi. Il comitato aspetta, con la certezza che non saranno fatti sconti. E nemmeno ad Agnone c’è intenzione di firmare la resa, nonostante quel senso di grande precarietà e incertezza che si respira al Caracciolo. In attesa del riconoscimento di ospedale di area disagiata, i tassisti romani hanno deciso di tornare in Alto Molise per far sentire la propria voce e per far sì quel tanto chiacchierato accordo tra Abruzzo e Molise si trasformi in qualcosa di concreto prima che sia troppo tardi. Dopo la riuscita e apprezzata sfilata in taxi di maggio, i tassisti originari dell’Alto Molise e dell’Alto Vastese torneranno sulle strade di Agnone, stavolta a bordo di un centinaio di auto d’epoca. L’appuntamento è per il 16 agosto.