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venerdì, Aprile 19, 2024

A Isernia cantonieri senza paga e senza patria, non si sa come salvarli

AttualitàA Isernia cantonieri senza paga e senza patria, non si sa come salvarli

Se si vuol cercare un esempio su tutti di gestione demenziale di risorse, soldi e mezzi pubblici, prima in classifica appare senz’altro la provincia di Isernia. I numeri dicono la verità. L’ente di via Berta ha oltre centocantoniere di paese 2 dipendenti a tempo indeterminato, tra dirigenti, quadri, funzionari e impiegati. Pur avendo una rete viaria provinciale estesa per centinaia e centinaia di chilometri, non ha cantonieri assunti in pianta stabile. Ce ne sarebbero 35, ma sono tutti stagionali, ovvero a tempo determinato e, nel passato, volta per volta, veniva loro rinnovato il contratto. Oggi, con la soppressione delle province, non è più possibile rinnovare contratti a tempo determinato, per cui tutti a casa. La Provincia, però, mentre non ha soldi per pagare i cantonieri che curano la viabilità, si è ricordata di nominare l’ennesima commissione esterna di esperti, ben pagati, per valutare la produttività delle ‘mezze maniche’, ovvero impiegati e dirigenti. Chiaramente verranno tutti premiati, perchè tutti hanno raggiunto il risultato della massima efficienza e produttività. E i cantonieri?
Chissà, forse si troverà qualche soldo tra i fondi destinati alla Fresilia, un paradosso, un aborto giuridico e normativo, ma che fa, premi a tutti, per tutto, e cantonieri alla fame.
Se n’è parlato, con l’intervento di Emilio Izzo e dell’assessore Nagni, alla presenza di quei poveracci dei cantonieri che non sanno più che santo pregare. Inutile dire che per la Provincia c’era il duo Brasiello-Petrollini, quello che ha risolto il gravissimo ed emergenziale problema del nucleo di valutazione degli amministrativi ma non sa che pesci prendere per risolvere la vertenza cantonieri. A Campobasso, nella omologa situazione, i cantonieri sono a tempo indeterminato.

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