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giovedì, Marzo 28, 2024

La scure dei tagli si abbatte anche sul laboratorio analisi del Veneziale di Isernia: disagi in vista per gli utenti

AttualitàLa scure dei tagli si abbatte anche sul laboratorio analisi del Veneziale di Isernia: disagi in vista per gli utenti

analisiNell’opera di riorganizzazione della sanità regionale – o di smantellamento, a seconda dei punti di vista – l’ospedale di Isernia rischia di perdere o comunque di vedere pesantemente ridimensionato uno dei suoi servizi più importati: il laboratorio analisi, che oggi effettua esami specialistici di ogni tipo e che in media serve circa 200 utenze al giorno, escludendo esami interni o quelli d’urgenza richiesti dal pronto soccorso. Di fatto potrebbe diventare un semplice punto di raccolta dei prelievi o al massimo per effettuare le analisi più semplici. Purtroppo questa non è una chiacchiera da bar: lo prevede il piano di riorganizzazione delle strutture pubbliche e private di diagnostica di laboratorio, firmato lo scorso 8 luglio dal commissario ad acta Paolo di Laura Frattura nell’ambito del piano di rientro dal disavanzo del settore sanitario. Sarà un laboratorio di base, con funzioni spoke, per dirla con i termini inglesi usati dagli ideatori del piano. Tradotto in parole semplici significa che i disagi per gli utenti sono destinati ad aumentare, senza che un effettivo risparmio per la sanità regionale sia garantito. Si prenda il caso di un paziente che si rivolge al Santissimo Rosario di Venafro (ridotto a punto di prelievo) o al Caracciolo di Agnone (che conserverà le sole urgenze): significa che i campioni dovranno prima arrivare a Isernia, che poi li manderà a Campobasso che poi li rimanderà indietro, con inevitabili perdite di tempo e soldi. Significa anche che non sarà più possibile avere risultati in giornata: per chi sta seguendo il percorso della fecondazione assistita – solo per fare un esempio – sarebbe un disastro, visto che i risultati vanno monitorati passo dopo passo. Idem per quegli esami relativi ai trapianti o ai casi comunque più urgenti. La cosa assurda è che i macchinari presenti al Veneziale permettono di fare più esami contemporaneamente. Se questa proposta dovesse passare, dovrebbero essere invece spacchettati, rendendo inutile l’impiego di queste apparecchiature e probabile acquisto di nuove strumentazioni. Tutto potrà portare risparmi concreti? Qualche dubbio è più che lecito. A parte il fatto che le spese per il personale resteranno invariate, nel provvedimento non c’è una concreta analisi del rapporto costi/benefici. Il rischio che si verifichi un aggravio di spese c’è. Mentre i disagi per gli utenti già sembrano essere certi.

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