Ci vorranno dei mesi prima di arrivare a una riapertura vera e propria, ma gli interventi previsti sono senza dubbio destinati a creare maggiore interesse intorno al museo di Santa Maria delle Monache di Isernia. Si sta infatti lavorando – ha spiegato Diletta Colombo, dirigente della Soprintendenza – per accogliere in città anche una parte dei reperti provenienti dagli scavi archeologici di Pietrabbondante, mentre un’altra area sarà dedicata alla storia del Sannio. Il riallestimento del museo rientra in un più ampio progetto della Soprintendenza archeologica molisana che punta a incrementare le presenze turistiche nel capoluogo e del resto della provincia, anche attraverso la valorizzazione degli scavi della Cattedrale e il potenziamento del Paleolitico, che comunque già negli ultimi due anni ha fatto registrare una notevole crescita delle presenze, avvicinandosi a quelle dei siti più visitati del Molise, ossia Sepino e Pietrabbondante, due punti di riferimento costanti per i visitatori. Anche Venafro, una delle porte del Molise, è destinata a trarre benefici dalla rivisitazione della fruizione dei beni storici e culturali della regione. Dopo il trasferimento al museo archeologico di santa chiara di alcuni preziosi reperti provenienti da san Vincenzo al Volturno, si sta pensando anche alla valorizzazione del Verlasce: sarà una sorta di vetrina per le bellezze culturali del Molise, ma anche per le sue produzioni tipiche.
Isernia. Soprintendenza, interventi per rilanciare il museo di Santa Maria delle Monache
