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giovedì, Novembre 20, 2025

Scuola, settore in fermento. Intanto si avvicinano gli esami di maturità

AttualitàScuola, settore in fermento. Intanto si avvicinano gli esami di maturità

di SILVIA VALENTE

Il conto alla rovescia è già iniziato: mercoledì per tanti studenti delle scuole superiori cominceranno gli esami di stato, mentre per i più piccoli colleghi delle scuole medie, le prime prove sono già partite. «Immagino e quasi sento la trepidazione e l’ansia di questo momento – ha scritto il direttore regionale nel suo saluto agli studenti – l’esame di stato chiude un percorso e apre le porte su un altro tratto della vostra vita – ha concluso Anna Paola Sabatini, incoraggiando gli studenti al senso di responsabilità e a guardare con entusiasmo al futuro. Già, un futuro incerto, «precario», quello della scuola italiana che sta vivendo un momento di grande instabilità. Il blocco degli scrutini di qualche giorno fa non ha certo rappresentato un’azione rivoluzionaria: di fatto si è trattato di far slittare l’affissione delle pagelle di circa 48 ore. Dunque una protesta dimessa che poco ha intimorito il Governo pronto a rilanciare con un ricatto, come si legge nella nota della Federazione dei Lavoratori della Conoscenza della CGIL. «O si approva l’intero provvedimento – hanno fatto sapere dal sindacato – oppure, come minacciato dal Governo, non ci saranno le immissioni in ruolo». La legge in discussione in Parlamento non prevede, a detta degli insegnanti, un potenziamento dell’organico che sarebbe tale solo assumendone almeno 180.000; ma i numeri del Governo sono altri (come si legge dai dati forniti dal Ministero): 101.000 i docenti stabiliti nel piano di legge, un numero insufficiente – hanno continuato dalla Federazione – perché nello stesso decreto, all’articolo 10, si legge che «non possono essere stipulati contratti di supplenza». Come si supplisce, dunque – ed è questa la domanda che si pongono gli insegnanti – ai quasi 80.000 posti mancanti nel disegno di legge? Anche per il personale amministrativo la situazione è la stessa: 16.500 i posti da coprire, più quelli che si libereranno per i pensionamenti, ma che per ora restano solo ipotetici. In Molise ciò si tradurrà in una perdita di almeno 40 posti di personale ATA – hanno scritto dal sindacato. Saranno assunti 800 insegnanti ma – secondo la CGIL – ne servirebbero almeno 1000 solo per garantire il funzionamento ordinario. Insomma ciò che si chiede al Governo è, in sostanza, aumentare il numero di assunzioni per consentire alla scuola di ampliare l’offerta formativa, «drasticamente ridotta in questi anni» – ha concluso il sindacato.

 

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