Dal 31 marzo sono senza un contratto. Vanno avanti con il sussidio di disoccupazione, pari al 75% del magro compenso mensile che ricevevano dalla Provincia di Isernia. Stanchi di aspettare invano la proroga del contratto, i 35 cantonieri hanno organizzato un sit in di protesta davanti alla sede dell’ente di via berta, sostenuti dal Comitato contro le camorre, con in testa Emilio Izzo. Durante il sit in c’è stato anche un confronto con la dirigente Petrollini e con Brasiello. La determina di proroga c’è – hanno detto – mancano i finanziamenti. Ma Il presidente della Provincia, contattato telefonicamente da Izzo, ha assicurato di essere andato alla Regione proprio per chiedere lo sblocco dei fondi per un progetto per la manutenzione delle strade. I manifestanti hano detto che aspetteranno ancora qualche giorno la proroga (che comunque durerebbe fino al 31 dicembre). Se non ci saranno novità , si attueranno altre forme di protesta. «dopo 14 anni di lavoro precario – ha copmmentato Izzo -, con una mano davanti ed un’altra dietro (per dirla con il volgo), si lasciano nel dramma assoluto 35 famiglie, fregandosene bellamente dall’alto dei loro lauti compensi ma seguendo con molta attenzione, passione e disinteresse tutte quelle posizioni apicali e dintorni all’interno dell’ente. Un altro edificante esempio di come non far funzionare la pubblica amministrazione a vantaggio di pesi e zavorre sempre protetti e coccolati. Noi siamo dalla loro parte. Invitiamo tutti a difendere l’onesto ed insostituibile lavoro che questi uomini hanno prodotto sotto il sole così come sotto la pioggia, tante volte in orari impossibili, per assicurare a noi tutti una sicurezza viaria altrimenti compromessa. Ma vedo – ha concluso – che i sindacati sono assenti».
Lasciati a casa dopo 14 anni di precariato, protestano i cantonieri della Provincia di Isernia
