Ancora un presidio della giustizia che rischia di venir meno sul territorio. Dopo la sede distaccata del tribunale, che è stata soppressa, ora anche il giudice di pace di Termoli rischia la chiusura. Il 12 maggio scorso un decreto del Ministero stabiliva l’esclusione dell’ufficio della città adriatica dall’elenco delle sedi manutenute con oneri a carico degli enti locali. ‘Troppe – sarebbero state le criticità”. Tuttavia una successiva circolare ministeriale ha riaperto le speranze ed è per questo che il consigliere di minoranza Annibale Ciarniello ha presentato una mozione con cui si chiede l’intervento dell’amministrazione per mantenere il presidio. C’è tempo fino al 30 luglio.Durante il dibattito in sala hanno preso la parola diversi esponenti del mondo del diritto tra cui il consigliere nazionale forense Antonio De Michele che ha ribadito come la giustizia sia un diritto e non può essere tolto ai cittadini, anzi va difeso come la sanità. Ha spiegato che quello di Termoli è l’ufficio regionale con la più importante mole di lavoro e capace di superare anche Campobasso su alcuni aspetti. “La sua chiusura significherebbe un arretramento culturale e sociale” ha detto il noto penalista che ha esortato l’Amministrazione ad avere coraggio e a mantenere il presidio. Al momento ci sono già 5 dipendenti del Comune che lavorano presso gli uffici. Il sindaco Angelo Sbrocca, anche lui avvocato ha confermato l’intenzione di mantenere il presidio e di voler attendere di parlare proprio con il giudice per capire se il personale è sufficiente. La mozione presentata da Ciarniello è stata votata all’unanimità solo in alcuni punti. L’impegno comunque c’è. Così come la volontà di trasferire gli uffici al primo piano dell’ex tribunale, dove ora c’è anche la sede della polizia municipale per risparmiare sui costi di affitto.
Termoli, Giudice di pace: il consiglio approva mozione per salvare gli uffici
